È rimasta sempre cosciente ed estremamente vigile, nonostante lo choc per quello che le è successo e le ferite riportate Rosalia De Giosa, la donna di 74 anni rimasta intrappolata sotto le macerie della palazzina di cinque piani crollata in via De Amicis e salvata dopo 26 ore di lavoro ininterrotto dai vigili del fuoco del comando provinciale di Bari. Ed è proprio lei che nella mattinata di ieri ha raccontato in prima persona ai giornalisti la sua esperienza. «Ero vicino alla porta di ingresso del mio appartamento, pronta ad uscire, quando ho sentito prima un boato fortissimo e poi i muri che venivano giù. La porta blindata di ferro, me la sono sentita venire addosso e ho avuto tanta paura». Ma è proprio la porta che le ha permesso di salvarsi, creando una sacca d’aria e uno spazio sotto cui ripararsi. «Mi sono accovacciata con le pietre e i tufi che mi cadevano addosso. Avevo freddo e paura, pensavo che sarei morta. Sentivo già le gambe fredde e le mani mi tremavano. Ho chiamato mio marito che non c’è più, è morto cinque anni fa: lui e il Signore mi hanno aiutato». E ancora ricorda: «Il mio primo pensiero è stato che dovevo morire. Pensavo a mio figlio e ai miei nipoti». Poi, Rosalia, ha chiesto informazioni sulla sua cagnolina. «Era vicino a me, Samira, è un maltese, come sta?C.
Il salvataggio
Sulle ore immediatamente precedenti al salvataggio Rosalia ha aggiunto: «Chiedevo aiuto, ma nessuno mi sentiva. Il mio telefono squillava ma era in un’altra stanza. A un certo punto ho visto una luce e ho sentito i rumori di gente che scavava e con un filo di voce ho chiesto aiuto, ma non mi sentivano. Poi – ha aggiunto – ieri mattina ho visto i fari dei Vigili del fuoco e ho gridato di nuovo “aiuto aiuto”, e uno di loro, Giuseppe, mi ha detto “signora un momento, ora veniamo”. Ma ci voleva tempo perché stavano scavando. Poi quando li ho visti hanno iniziato a togliere le pietre e i ferri che stavano su di me». Ed è ai vigili del fuoco che è andato il ringraziamento maggiore non solo della signora Rosalia ma anche della città. Il sindaco Leccese ha infatti annunciato, ieri in apertura della seduta del Consiglio metropolitano, che intende chiedere che venga conferita la medaglia d’oro al merito civile, all’intero corpo provinciale dei vigili del fuoco baresi.
Le condizioni di salute
Rosalia ha trascorso la notte in osservazione nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari diretto dal professore Marco Ranieri. È stabile, sempre stata cosciente e gli esami eseguiti al suo arrivo al pronto soccorso hanno escluso la compromissione di organi interni. Dalla Tac sono risultate due fratture costali e una serie di ecchimosi al torace, al bacino e agli arti inferiori. Nel corso della mattinata di ieri, dopo essere stata stabilizzata, è stata trasferita nel reparto di chirurgia universitaria, diretta dalla professoressa Angela Pezzolla, per continuare l’attività di monitoraggio. I vertici del policlinico hanno tenuto un punto stampa per aggiornare sulle condizioni della donna. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, fuori regione per impegni istituzionali, è stato sempre in contatto con i sanitari per seguire gli sviluppi e accertarsi delle condizioni della signora. Il sindaco di Bari, Vito Leccese, è stato invece in visita al Policlinico e ha avuto modo di parlare per primo con la signora De Giosa. «L’ho trovata in buone condizioni, vigile e loquace, ha confermato che ha avuto la possibilità di respirare proteggendosi con il braccio – ha raccontato il sindaco – È assistita in modo impeccabile dal nostro personale sanitario». Sui prossimi passi il sindaco ha spiegato come «adesso cercheremo di capire le eventuali responsabilità e cosa è andato storto. Continueremo a dare supporto, come amministrazione comunale, alle 80 persone evacuate dalle tre palazzine limitrofe allo stabile crollato. Abbiamo già programmato le attività di rimozione delle macerie, autorizzati dalla Procura dato che l’area è sottoposta a sequestro. Rimetteremo in sicurezza tutto nel minor tempo possibile».