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Palazzi vincolati a Bari, gli ingegneri: «Sono troppi». Perplessità anche sui limiti al cambio d’uso

La delibera comunale di attuazione della legge regionale n. 14 del 2008 - che a breve passerà per la discussione in Consiglio comunale e punta a valorizzare le opere architettoniche moderne e contemporanee - continua a suscitare dubbi tra i tecnici. Gli ingegneri baresi hanno, infatti, espresso perplessità sul numero degli edifici coinvolti, circa 200,…
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La delibera comunale di attuazione della legge regionale n. 14 del 2008 – che a breve passerà per la discussione in Consiglio comunale e punta a valorizzare le opere architettoniche moderne e contemporanee – continua a suscitare dubbi tra i tecnici.

Gli ingegneri baresi hanno, infatti, espresso perplessità sul numero degli edifici coinvolti, circa 200, ritenuto eccessivo e sulla scelta dello strumento normativo. «Se la maggior parte dei fabbricati ha più di 70 anni, riteniamo che la tutela debba passare attraverso la legge nazionale n. 42 del 2004 sui beni culturali o la n. 457/1978», hanno osservato, chiedendo inoltre chiarimenti sull’impossibilità di cambiare destinazione d’uso per gli immobili vincolati.

«In una zona dove è consentito l’uso residenziale, non capiamo perché lo si debba vietare. Il vincolo percettivo consente già di mantenere le facciate e intervenire sugli interni».

La posizione del Comune

L’assessora alla Rigenerazione urbana, Giovanna Iacovone, ha spiegato che la lista degli edifici vincolati potrà essere soggetta a modifiche, con edifici che verrano depennati ed altri che magari potranno essere aggiunti. La delibera inoltre verrà approvata «molto rapidamente» per garantire una tutela transitoria, fino all’adozione definitiva.

«È un lavoro importante portato avanti dagli uffici per individuare anche i 5.600 proprietari coinvolti. Poi ci sarà tutto il tempo per approfondire e valutare caso per caso». Sul piano pratico restano dubbi anche tra i costruttori. Simone De Gennaro ha chiesto chiarimenti per i cantieri già avviati, a cui ha risposto l’ingegnere Colacicco: «Se interviene una normativa prima del rilascio dei titoli edilizi, essa produce effetto anche sui procedimenti non ancora perfezionati».

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