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Orecchiette a Bari Vecchia, via alla regolarizzazione delle pastaie: «Verso l’Impresa Alimentare Domestica»

Un percorso concreto verso la regolarizzazione dell'attività delle pastaie di Bari Vecchia ha preso il via con un nuovo incontro tra l'amministrazione comunale e alcune delle storiche artigiane. L'iniziativa, frutto della collaborazione con la ASL e le associazioni di categoria, punta a trasformare l'arte tradizionale della preparazione della pasta fresca in casa in una vera…
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Un percorso concreto verso la regolarizzazione dell’attività delle pastaie di Bari Vecchia ha preso il via con un nuovo incontro tra l’amministrazione comunale e alcune delle storiche artigiane. L’iniziativa, frutto della collaborazione con la ASL e le associazioni di categoria, punta a trasformare l’arte tradizionale della preparazione della pasta fresca in casa in una vera e propria attività riconosciuta e a norma.

Questa mattina, presso gli uffici dell’assessorato di piazza Chiurlia, l’assessore allo Sviluppo locale Pietro Petruzzelli e il responsabile delle politiche di economia urbana Roberto Covolo hanno presentato alle pastaie le linee guida per la produzione e la vendita diretta di pasta fresca in casa. L’obiettivo primario è la costituzione di una IAD (Impresa Alimentare Domestica) di pastaia, un passo fondamentale per l’emersione di queste attività.

I requisiti per l’impresa e il supporto del Comune

Per avviare una IAD, le pastaie dovranno dotarsi di:

  • Identità digitale: tramite CIE (Carta d’Identità Elettronica) o SPID.
  • Smartphone: per l’utilizzo di strumenti digitali e APP dedicate.
  • PEC (Posta Elettronica Certificata).
  • Firma digitale (già inclusa nella CIE o disponibile gratuitamente online).
  • SCIA sanitaria (Segnalazione Certificata di Inizio Attività): da avviare tramite il SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) e notificare all’ASL.
  • Iscrizione alla CCIAA di Bari.

Il Comune di Bari ha annunciato un supporto concreto in questo processo: gli operatori di Porta Futuro Bari forniranno assistenza per tutti gli adempimenti amministrativi. I primi incontri dedicati all’avvio della procedura di regolarizzazione per sei pastaie sono già fissati per mercoledì 11 giugno, in due sessioni (ore 9-11 e 11-13), con un’attività di accompagnamento personalizzata.

Igiene, sicurezza e tracciabilità: le nuove regole

L’assessore Petruzzelli ha espresso soddisfazione per l’adesione: «L’incontro di questa mattina è stato un primo passo nella direzione giusta e siamo felici che i soggetti coinvolti da questo percorso stiano acquisendo consapevolezza rispetto al potenziale della loro attività che noi non abbiamo mai voluto negare». Ha poi aggiunto: «Siamo consapevoli che non è un percorso facile ma siamo certi che oggi la città debba fare un passo avanti rispetto ad alcune dinamiche che, seppur caratterizzano alcuni luoghi e alcune attività tipiche di Bari, fungendo anche da attrattore turistico, non possono eludere le regole basilari in materia di igiene, sicurezza e fiscalità». L’auspicio è che altre pastaie seguano l’esempio delle prime sei.

Le linee guida presentate prevedono un sistema di autocontrollo semplificato, con indicazioni specifiche per la pasta fresca. Sarà fondamentale garantire costantemente le condizioni d’igiene di locali (cucina, bagno, dispensa) e attrezzature. Tra le prescrizioni, l’applicazione di retine zanzariere alle finestre, la disponibilità di attrezzature per l’igiene personale, e la protezione degli alimenti da contaminazioni. Viene inoltre chiarito che la preparazione di pasta fresca all’esterno sarà consentita solo a scopo dimostrativo.

Per la produzione, le materie prime e gli ingredienti dovranno essere conservati correttamente per evitare deterioramento e contaminazione, e tutti i materiali a contatto con gli alimenti dovranno essere marcati come “idonei per alimenti”. Infine, sono previsti adempimenti per la tracciabilità: conservazione dei documenti fiscali d’acquisto delle materie prime e, in caso di vendita ad altri operatori del settore, dei documenti relativi a elenco clienti, tipologia, lotto e quantità del prodotto fornito. Questo piano di autocontrollo alimentare rientra nelle procedure di sicurezza e prevenzione previste dal protocollo HACCP.

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