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Bari Cronaca

Operaio morto a Bari, un padre instancabile: Petre è deceduto sotto gli occhi del figlio

«Abbiamo lavorato insieme alcuni anni fa, era una persona riservata ma sempre disponibile con tutti». Sono le parole di un gruppo di compagni di lavoro di Petre Zaim a ricordarlo non solo sotto il profilo professionale, ma anche umano. Il 58enne era un lavoratore instancabile e anche un padre attento che aveva il desiderio di costruire qualcosa di importante per i suoi cari. Questo aspetto emerge con forza dai racconti di chi lo ha conosciuto e da chi, senza mai averlo incontrato, ha trovato nelle sue vicende personali una storia universale di dignità e coraggio.

Al Nord

Zaim, di origini romene, viveva a Bassano del Grappa. Aveva cominciato da poco a lavorare nel cantiere di Bari, insieme a suo figlio. E proprio la comunità veneta si è stretta attorno al dolore della famiglia, con decine di messaggi di vicinanza. Tra le testimonianze giunte da Bassano del Grappa, c’è quella di una vicina di casa. «Abitavamo nella stessa zona prima che io mi trasferissi – racconta la signora Armanda – Sapevo quanto lavorasse duramente. Il suo sacrificio non sarà dimenticato». Sempre da Bassano arrivano pensieri più personali.

«Non riesco a immaginare il dolore di questa famiglia – scrive un giovane del posto – mio padre è un operaio edile e so cosa vuol dire vedere un genitore uscire ogni mattina, con il pensiero che debba affrontare mille pericoli. Sono vicino soprattutto al figlio di Petre, vedere morire così, suo padre, è qualcosa che nessuno dovrebbe mai provare». Anche chi non lo conosceva personalmente ha voluto rendere omaggio a un uomo descritto come lavoratore instancabile e padre affettuoso. «Non ho mai incontrato questo lavoratore – si legge in una dedica social – ma la sua storia mi ha colpito profondamente. A volte ci dimentichiamo quanto sia duro e rischioso il lavoro di queste persone. Riposa in pace, Petre».

Il cordoglio

Ci sono pure molti residenti di Bari che hanno voluto lasciare il loro pensiero. «Siamo rimasti profondamente colpiti dalla notizia. È terribile che si debba morire così», commentano gli abitanti del quartiere. E poi c’è chi pensa ai familiari: «Ogni giorno passo davanti a quel cantiere per andare a scuola – scrive sui social Ludovico – e non ho mai pensato al rischio che queste persone corrono. Sono vicino al dolore dei parenti».

Molti messaggi sottolineano la difficile realtà che accomuna tanti lavoratori stranieri. Uomini e donne che lasciano il proprio Paese alla ricerca di un futuro migliore: «Una tragedia che ci tocca tutti – si legge fra i commenti – era un uomo che lavorava per la sua famiglia e questo basta per meritare il nostro rispetto».

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