Categorie
Bari Cronaca

Omicidio stradale a Turi, disposti nuovi prelievi sull’auto di don Nicola D’Onghia

Ancora controlli, accertamenti dei carabinieri della Sis (la Sezione investigazioni scientifiche) di Bari sull’auto di don Nicola D’Onghia, accusato di aver investito e ucciso la 32enne soccorritrice Fabiana Chiarappa, il 2 aprile scorso, sulla Statale dei Trulli, fra Turi e Putignano. Saranno eseguito nell’ambito della consulenza disposta dalla Procura il 10 giugno prossimo per accertare che il sangue già trovato sia proprio della ragazza.

L’inchiesta

Don Nicola D’Onghia, il parroco 54enne di Turi, accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso, era finito ai domiciliari, lasciati due settimane fa su decisione dei giudici del Riesame di Bari, accogliendo la richiesta di revoca della misura cautelare (emessa a fine aprile dal gip), depositata dai difensori del prete, gli avvocati Vita Mansueto e Federico Straziota. Il prelato, però, non è completamente libero perché è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza, e cioè Noci. Questo comporta l’impossibilità di svolgere il suo incarico a capo della parrocchia di Turi. La scelta di revocare i domiciliari, però, non mette in discussione “i gravi indizi” sottolineati dalla Procura, che ha controbattuto in udienza alle numerose eccezioni discusse dai due legali. Il Riesame ne ha confermato l’esistenza, intervenendo solo sulle esigenze cautelari: la misura dell’obbligo di dimora, in sostanza, sarebbe sufficiente a fronteggiarle.

La ricostruzione

Il 2 aprile scorso, hanno ricostruito le indagini dei carabinieri di Turi, il parroco avrebbe investito la ragazza che era appena caduta con la sua Suzuki, , passandole sopra con la ruota anteriore destra e uccidendola. Fino a 11 secondi prima, era al telefono fino a 11 secondi prima, e questo avrebbe ridotto la sua capacità di concentrazione. Nel fascicolo anche le immagini dell’impianto di videosorveglianza della stazione di servizio, che immortalano don Nicola mentre si ferma con l’auto dopo l’incidente, controlla la carrozzeria più volte e poi chiama sua sorella perché lo venga a prendere.

Gli accertamenti tecnici

E proprio nell’ambito della consulenza tecnica, il procuratore aggiunto Ciro Angelillis, che coordina l’inchiesta con la pm Angela Morea, ha chiesto nuovi accertamenti sulla vettura del parroco, dove già erano stati trovate tracce di sangue e capelli della ragazza. I nuovi esami saranno svolti il prossimo 10 giugno.

Lascia un commento Annulla risposta

Exit mobile version