Saranno giudicati con rito abbreviato Nicola Centonze e Nicola Laquale, arrestati lo scorso febbraio per l’omicidio di Domenico Martimucci, calciatore 27enne morto ad Altamura la notte del 5 marzo del 2015. A dieci anni dall’esplosione all’interno della sala giochi “Green Table”, in cui Martimucci rimase ferito e morì dopo cinque mesi, è iniziata oggi l’udienza preliminare a carico di due degli imputati per l’attentato.
I due rispondono a vario titolo di omicidio, tentato omicidio plurimo, detenzione e porto di esplosivo, con aggravante mafiosa. Centonze è considerato dalla Dda di Bari l’intermediario tra mandante ed esecutori, Laquale è l’uomo che avrebbe fornito l’esplosivo. Nell’udienza svolta davanti alla gup Antonella Cafagna, Centonze e Laquale, rispettivamente 47 e 50 anni, sono stati ammessi a rito abbreviato, che si discuterà il prossimo 13 ottobre. Nel processo si sono costituiti come parti civili la Regione Puglia, il Comune di Altamura e i parenti della vittima. Gli enti hanno chiesto agli imputati un risarcimento da 500mila euro, i parenti (i genitori, le sorelle e una nipote) oltre due milioni.
Per la stessa vicenda sono stati già condannati in via definitiva dalla Cassazione il mandante dell’attentato, il boss Mario D’Ambrosio (a 30 anni di carcere), l’esecutore materiale Savino Berardi (a 20) e uno dei complici, Luciano Forte (a 18 anni).