Il pregiudicato barese Antonio Busco, condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio di Giuseppe Gelao – ucciso nel capoluogo pugliese il 6 marzo del 2017 – è stato assolto dalla Corte d’Assise d’Appello di Bari «per non aver commesso il fatto».
Busco, assistito dagli avvocati Alessandro Cacciotti e Salvino Mondello, non è però tornato in libertà, in quanto detenuto per altre condanne in materia di stupefacenti.
L’accusa aveva chiesto nei suoi confronti la conferma dell’ergastolo, le motivazioni dell’assoluzione saranno rese note in 90 giorni.
Busco era considerato dalla Dda di Bari il killer di Gelao. L’omicidio si inserisce nella guerra di mafia iniziata nei primi mesi del 2017, nel quartiere Japigia di Bari, tra il gruppo capeggiato da Busco e il clan Palermiti per il controllo delle piazze di spaccio del rione.
Una guerra a causa della quale furono uccise altre due persone, Francesco Barbieri e Nicola De Santis, considerate vicine a Busco. Nell’agguato in cui fu ucciso Gelao, invece, rimase ferito anche Antonino Palermiti, nipote del capoclan Eugenio.
Lo scorso dicembre la Cassazione ha confermato l’assoluzione per altri due co-imputati nell’omicidio di Gelao, Davide Monti e Giuseppe Signorile, che invece avevano scelto il rito abbreviato. Condannati a 30 anni in primo grado, erano stati assolti in appello.