È Antonio Rizzi il 41enne fermato ieri sera dai carabinieri a Bitritto perché ritenuto il presunto killer di Francesco Dogna, ucciso nella sua abitazione di Santo Spirito, quartiere a nord di Bari, il 7 gennaio scorso.
L’uomo ha precedenti per reati contro il patrimonio e maltrattamenti in famiglia e, sostengono gli inquirenti, «stava già pianificando una fuga dal capoluogo pugliese, per raggiungere il nord Italia e poi l’estero».
Stando a quanto emerso durante le indagini condotte dai carabinieri e coordinate dalla pm Carla Spagnuolo, quella sera la vittima e Rizzi avrebbero avuto un’accesa discussione, probabilmente per «incomprensioni relative all’uso di sostanze stupefacenti». Il presunto assassino si sarebbe quindi scagliato contro Dogna colpendolo con oltre ottanta fendenti.
La conoscenza tra Dogna e Rizzi
Tra Francesco Dogna e Antonio Rizzi, riferiscono gli inquirenti, intercorreva una conoscenza decennale – di cui familiari e amici della vittima non sapevano nulla – e i due si sarebbero saltuariamente incontrati anche nell’appartamento di via Torino a Santo Spirito.
Come avvenuto proprio la sera del delitto. Come emerso dall’analisi del computer di Dogna, i due si sarebbero anche scambiati alcuni messaggi qualche giorno prima dell’omicidio.
I messaggi e le immagini delle telecamere di videosorveglianza
Proprio grazie a quei messaggi e all’analisi dei primi filmati acquisiti, i carabinieri sono riusciti a individuare il presunto assassino accertando l’orario di entrata e uscita dall’abitazione di Dogna e la successiva fuga a bordo di un’auto parcheggiata in una traversa poco distante dove sono state anche trovate numerose tracce ematiche.
Attraverso l’analisi di ulteriori sistemi di videosorveglianza che si trovano lungo le vie di fuga e il monitoraggio del tracciato del Gps dell’auto è stata poi individuata la targa del mezzo in uso a Rizzi, ricostruendone l’intero percorso effettuato la notte tra il 7 e l’8 gennaio.
Il presunto assassino è stato così fermato dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Bari San Paolo, coordinati personalmente dalla pm Spagnuolo.