È attesa nelle prossime ora la decisione della giudice Paola Angela De Santis su Antonio Cretì, maresciallo della Guardia di finanza accusato, insieme con l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, di aver rivelato notizie riservate all’allora direttore (non indagato) della testata giornalistica online “Quotidiano Italiano”, di cui lo stesso Olivieri era editore.
Il verdetto
Per il militare delle Fiamme gialle la Procura della Repubblica di Bari ha chiesto l’archiviazione. I pm sembrano convinti dalla tesi sostenuta da Emiliano D’Alessandro, avvocato di Cretì, secondo il quale il maresciallo della Guardia di finanza avrebbe effettivamente rivelato notizie relative a perquisizioni che le Fiamme gialle avrebbero poi eseguito nell’ambito di un’indagine su una combine calcistica nel campionato di serie D; lo avrebbe fatto, però, con l’unico obiettivo di acquisire ulteriori elementi utili all’indagine che era stato incaricato di svolgere. Di qui la richiesta di archiviazione del fascicolo per Cretì: sul punto la decisione dovrebbe arrivare già nelle prossime ore.
La posizione di Olivieri
Per la stessa vicenda in cui è coinvolto Cretì, invece, l’ex consigliere Giacomo Olivieri è stato recentemente rinviato a giudizio. Finito in carcere il 26 febbraio 2023 nell’ambito dell’inchiesta Codice Interno, accusato con sua moglie Mari e suo suocero Vito Lorusso di voto di scambio politico-mafioso, Olivieri sfilerà il prossimo 4 marzo davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Bari. Principale imputato di Codice Interno, ritenuto dalla Dda di Bari il deus ex machina dello scambio di voti, Olivieri è a processo anche per altre vicende. Per la Procura di Bari l’ex consigliere regionale sarebbe anche l’abile artefice di un vorticoso giro di denaro finalizzato all’autoriciclaggio.