Non si placa la polemica seguita alla decisione della Nuova Fiera del Levante di Bari di escludere Israele dalla campionaria in programma a settembre nel capoluogo pugliese.
Dopo il botta e risposta tra il senatore Maurizio Gasparri e il sindaco di Bari Vito Leccese, sull’argomento interviene Fratelli d’Italia Bari che attacca il presidente della Nuova Fiera del Levante, Gaetano Frulli, affermando che «ha ufficializzato la sua visione politica trasformando l’ente che presiede, e che lo paga con i soldi di tutti i cittadini, nel megafono di una parte politica che preferisce sparare nel mucchio in nome di una ideologia piuttosto confusa».
Per FdI «negare la partecipazione di Israele alla prossima Fiera del Levante, in “linea rossa” con il Comune guidato da un sindaco attento alla politica estera ma molto meno ai problemi della città, rischia di rafforzare la politica di una organizzazione terroristica come Hamas, che continua ad avere il potere su una comunità a digiuno di elezioni da un ventennio in barba a ogni regola democratica».
Per Fratelli d’Italia, «tali comportamenti accentuano le divisioni e vanificano ogni sforzo teso a favorire il delicato processo di pace».
La fondazione Tatarella, invece, parla di «una pericolosa deriva ideologica e illiberale che è in atto a Bari».
Francesco Giubilei e Fabrizio Tatarella, presidente e vicepresidente della fondazione, ricordano la consegna delle chiavi della città a «una figura controversa come la relatrice Onu Francesca Albanese», e spiegano che «l’invito da parte del sindaco Vito Leccese al boicottaggio di Israele accolto dalla Fiera testimonia una compressione degli spazi di libertà in città».
La decisione della Fiera del Levante per la fondazione Tatarella «è sbagliata nella forma e nella sostanza. Nella forma perché la Fiera comunica la sua posizione con un comunicato di parte e ideologico che non si addice a un ente istituzionale. Emblematica in tal senso – si legge in un annota – è la scelta di utilizzare il termine “genocidio” (non condiviso da personalità come la senatrice a vita Liliana Segre). Nella sostanza poiché l’identificazione di tutto lo Stato di Israele e di tutti gli israeliani con le scelte politiche del governo israeliano è non solo errata ma pericolosa e discriminatoria rischiando di esacerbare sentimenti antisraeliani a Bari e in Italia». Giubilei e Tatarella ricordano inoltre come «scelte di questo genere» abbiano portato alla «perdita di importanti eventi a partire dalla Ripartenza di Nicola Porro».
Per la fondazione Tatarella «il boicottaggio e la censura sono forme che non si addicono alle democrazie».
Sull’argomento è intervenuto anche il Partito liberaldemocratico che, attraverso il segretario Luigi Marattin, «protesta contro l’assurda decisione di escludere Israele dalla prossima Fiera del Levante».