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Neonato morto a Bari, Leccese: «Non abbiamo colto il disagio di una mamma»

Davanti alla bara del piccolo Angelo, il neonato di poco meno di un mese di vita trovato morto nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista a Bari il 2 gennaio scorso, «ho pensato al martirio di una comunità sconfitta, ferita al cuore per non essere riuscita a cogliere il disagio di una mamma né a offrire una speranza di vita».

Lo ha detto il sindaco di Bari, Vito Leccese, nel corso della messa per la ricorrenza di San Sebastiano, patrono della polizia locale, celebrata nella Basilica di San Nicola di Bari.

Il primo cittadino ha voluto ricordare il neonato di cui sabato scorso sono stati celebrati i funerali.

«Oggi non voglio nascondervi la commozione che ho provato – ha dichiarato Leccese – quando ho pregato davanti alla piccola bara bianca di Angelo», nome scelto per il piccolo, morto quasi certamente per ipotermia a causa di un guasto al tappetino della culla termica, che non ha fatto scattare gli allarmi, e al climatizzatore della stanza, dal quale è uscita aria fredda.

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