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Movida a Bari, è “guerra” tra residenti e ragazzi: arriva il pugno duro di Leccese

Le tensioni che da anni mettono a repentaglio la tranquillità del quartiere Umbertino di Bari sono esplose in quella che è diventata una vera e propria sfida che vede “schierati” i residenti, ormai esasperati, gli esercenti, l’amministrazione e i tanti ragazzi che animano la movida barese. Complici le giornate di festa dedicate a San Nicola, con l’arrivo della bella stagione centinaia di giovani hanno trascorso le ultime nottate tra balli e musica nel cuore del centro cittadino scatenando, ancora una volta, la rabbia dei residenti.

«Basta, è arrivata l’ora di denunciare il Comune. Non possiamo più aspettare oltre», scrive un cittadino su Facebook, nel frattempo i ragazzi postano sui social video mentre si divertono cantando a squarciagola con tanto di casse e microfoni. Dura la replica del sindaco Vito Leccese: «Ciò che è accaduto in queste sere in alcune strade del quartiere Umbertino è ingiustificabile e inaccettabile», scrive il primo cittadino tornando sul tema delle ordinanze e del codice di autoregolamentazione adottato dagli esercenti della zona. Entrambi provvedimenti per i quali è stato aspramente criticato.

La condanna del Comune

«L’atteggiamento di sfida e tracotanza che abbiamo visto nei video e nelle immagini passate in queste ore sui social network, non può coesistere con la città che vogliamo vivere», sottolinea Leccese aggiungendo di essere stato «attaccato duramente per le ordinanze che imponevano regole alla movida prevedendo la chiusura dei locali oltre una certa soglia oraria. Mi è stato detto che ero contro i giovani, contro la libertà», lanciando poi una provocazione: «Ora faccio io una domanda a tutti: è questa la libertà? Non avere rispetto di chi ci sta intorno solo perché pensiamo di avere il diritto di fare quello che ci pare? Chiedo ai gestori dei locali della zona che in questi mesi ci hanno chiesto fiducia, questa è la movida che una città può tollerare?».

Il sindaco annuncia dunque un’azione coordinata con tutte le forze dell’ordine nella zona dell’Umbertino, «perché se qualcuno pensa di scambiare la socialità con il caos si sbaglia di grosso». E conclude: «Purtroppo la fiducia che avevamo riposto nel buon senso è stata tradita nella peggiore maniera».

La rabbia dei residenti

Ci sono poi i residenti, che da gennaio (da quando è entrata in vigore l’autoregolamentazione nei locali) chiedono che si torni alle ordinanze. «“Sii felice sei a Bari” scrivono sugli striscioni. Anche noi residenti del triangolo delle Bermuda vorremmo tanto essere felici di dormire la notte», scrive qualcuno. «Anche questa notte nel far west dell’Umbertino dj set, canti e balli per tutta la notte. Quanto sta avvenendo non può passare come semplice divertimento giovanile», aggiunge qualcuno confessando di aver dovuto ricorrere a «lanci di secchi d’acqua dai balconi per “auto difesa”. Altro che città europea, città allo sbando». «Cosa fanno le istituzioni?» chiedono i residenti, ricordando che «siamo appena all’inizio della bella stagione».

La replica dei ragazzi

«Da parte nostra non c’è mai stata l’intenzione di provocare». A rispondere alle polemiche è una degli amministratori della pagina “Bari senza regole” che ha pubblicato i video delle serate tra l’Umbertino e il lungomare. «Abbiamo semplicemente voluto festeggiare San Nicola in luoghi che comunque frequentiamo da anni. Un luogo di ritrovo, perché purtroppo a Bari non ce ne sono» evidenziano i ragazzi, spiegando come improvvisamente «ci siamo trovati bombardati da articoli in cui venivamo attaccati. come se una pagina Instagram potesse smuovere la città».

La ragazza spiega inoltre che quanto avvenuto ha riguardato le giornate della festa patronale, quando «è normale che si stia per strada a cantare e ballare». «Non è stata una provocazione, semplicemente non abbiamo lasciato che gli attacchi ci fermassero. Noi questa la reputiamo un’ingiustizia», concludono.

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