Non un’emergenza, ma un segnale chiaro. Dopo le criticità emerse durante la notte della vigilia di Natale nell’area Umbertina, una delle zone più frequentate della Movida barese, scatta un rafforzamento dei controlli in vista di Capodanno. Al momento sono sette le sanzioni già elevate per il mancato rispetto delle ordinanze comunali, mentre non si escludono provvedimenti più incisivi, comprese eventuali chiusure, nei confronti delle attività che continueranno a violare le regole.
La linea scelta dall’amministrazione comunale e dalle forze dell’ordine è improntata alla prevenzione. La notte di San Silvestro porterà in città migliaia di persone, tra giovani, famiglie, studenti rientrati per le feste e visitatori. Un afflusso che richiede un’organizzazione puntuale per garantire sicurezza e vivibilità, evitando che la festa si trasformi in disordine. A chiarire il quadro è l’assessora alla Polizia locale, Carla Palone, che invita a leggere quanto accaduto senza drammatizzazioni. L’Umbertino, spiega, è lo specchio di una città animata e attrattiva, soprattutto nei periodi festivi.
La presenza della Polizia locale, assicura, non è mai venuta meno, ma gestire grandi concentrazioni di persone comporta inevitabili difficoltà operative. Resta però fermo il nodo del rispetto delle regole, in particolare da parte dei pubblici esercizi. Le violazioni riscontrate sono state tutte segnalate e, nei prossimi giorni, si procederà con le sanzioni previste. Un messaggio diretto agli esercenti, chiamati a fare la propria parte sul rispetto di orari, limiti e spazi concessi. Per Capodanno sarà attivo un coordinamento rafforzato tra Comune, Questura e Prefettura.
La Polizia locale sarà impegnata sia sul fronte della viabilità sia nei controlli amministrativi, con l’obiettivo di ridurre le criticità prima che si traducano in problemi di ordine pubblico. Sul piano dell’analisi interviene il questore di Bari, Massimo Gambino, che sposta l’attenzione su un aspetto meno repressivo e più culturale. Secondo il questore, quanto avvenuto la notte del 24 dicembre non può essere letto solo come una questione di sicurezza, ma anche come un problema di educazione e rispetto reciproco. Un tema su cui è già stata avviata una campagna di sensibilizzazione.









