Dopo le polemiche, gli attacchi e i confronti tra le parti, si aggiunge un altro tassello alla “saga” della movida nel quartiere Umbertino di Bari. Ieri è stata notificata una denuncia penale ad Antonio Nettis, giovane barese tra i promotori delle feste improvvisate nel centro della città il 7 e l’8 maggio scorsi durante la sagra di San Nicola.
«Abbiamo ballato, riso e vissuto la nostra città – spiega Nettis – Dopo questo, però, mi è arrivata una denuncia da chi vive nella zona dell’Umbertino. Siamo davvero arrivati al punto in cui una cassa durante la festa patronale diventa reato?». Una domanda seguita dalla richiesta di un «confronto civile» con i diretti interessati per discutere di quanto successo.
L’appello
«Io vorrei poter parlare con queste persone, anche per trovare tutti insieme una soluzione» afferma Nettis, che rivolge il suo appello anche alle istituzioni locali e in particolare al sindaco Vito Leccese: «Credo che questa situazione abbia superato il limite del buonsenso», aggiunge, specificando che è importante «parlarne con serietà e chiarezza. Bari è di tutti e i giovani non devono sentirsi nemici della propria città», conclude.
I fatti
La polemica si riferisce a quanto accaduto durante la festa di San Nicola, quando oltre 2mila persone si sono ritrovate nel cuore del quartiere con musica ad alto volume fino all’alba, casse sulle auto e karaoke. Per far cessare gli schiamazzi, i residenti erano stati costretti a gettare acqua dal balcone nel vano tentativo di disperdere la folla. Una situazione che ha scatenato la rabbia dei residenti, da anni impegnati in “battaglie” per ritrovare la tranquillità.
In attesa di un tavolo di confronto, il 15 maggio il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si è riunito per cercare soluzioni condivise che uniscano le necessità di residenti, esercenti e giovani. Tra le proposte emerse, quella di spostare il caos creando una sorta di “villaggio della movida” per decongestionare l’Umbertino.