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Movida a Bari, residenti preoccupati dopo lo stop ai provvedimenti

Con il weekend arriva per gli esercenti del quartiere Umbertino di Bari il primo banco di prova dopo mesi di restrizioni e regole. A seguito l’incontro di mercoledì infatti, che ha messo a confronto amministrazione, cittadini, esercenti e associazioni di categoria, il sindaco Vito Leccese ha deciso di non rinnovare l’ordinanza “anti-movida” che dal 17…
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Con il weekend arriva per gli esercenti del quartiere Umbertino di Bari il primo banco di prova dopo mesi di restrizioni e regole. A seguito l’incontro di mercoledì infatti, che ha messo a confronto amministrazione, cittadini, esercenti e associazioni di categoria, il sindaco Vito Leccese ha deciso di non rinnovare l’ordinanza “anti-movida” che dal 17 ottobre scorso ha da un lato messo in crisi gli esercenti e dall’altro restituito un po’ di tranquillità ai residenti.

Da ieri è partita la sperimentazione che vedrà i gestori dei locali attenersi al codice di autoregolamentazione presentato dagli stessi e passato al vaglio dell’amministrazione. Un documento suddiviso in sei articoli attraverso il quale gli esercenti si impegnano a rispettare le normative vigenti, promuovere la sicurezza pubblica, e assicurare il rispetto delle persone e della qualità della vita nell’area interessata. Immediata la reazione dei residenti, che già nei giorni scorsi avevano chiesto al sindaco di proseguire con le restrizioni e ora temono un ritorno al passato e alle “cattive” abitudini. Dal Comune, intanto, assicurano che i controlli ci saranno e saranno frequenti e mirati.

La posizione dei residenti

«Parlare di “buonsenso” potrebbe anche essere corretto, ma perché l’Umbertino si trova in questa situazione?». La provocazione arriva da Mauro Gargano, presidente del Comitato di salvaguardia della zona Umbertina, che all’indomani dell’incontro tenutosi all’Officina degli esordi lancia una provocazione all’amministrazione comunale: «Chi ha voluto il Far West omettendo i dovuti controlli? Chi ha consentito che l’Umbertino si trasformasse in una fiorente piazza dello spaccio di sostanze stupefacenti ignorando le cause del relativo fenomeno già messe nero su bianco dalla Dia (non dai residenti) nella relazione del 2018? Chi ha consentito che nell’Umbertino il rumore antropico provocato dai massivi assembramenti raggiungesse nelle ore notturne livelli tali da costituire un gravissimo inquinamento acustico, acclarato dall’Arpa solo di recente, mettendo a rischio la salute dei residenti per così tanto tempo?».

Il buonsenso, prosegue Gargano, «è mancato in chi o in coloro che avevano la responsabilità di governare il fenomeno ed evitare che si arrivasse a questo disastro annunciato». Tanti i commenti dei residenti sui social, da chi commenta che «decidere di non decidere, di non programmare, di non governare i fenomeni, è comodo, ma fa perdere la fiducia alla gente» a chi sostiene come il «codice di autoregolamentazione serve solo per non prendere posizione». Codice che prevede tra le principali azioni la presenza di vigilanti, telecamere di sorveglianza e un canale di comunicazione diretta tra i commercianti e le autorità locali. Ora non resta che attendere e vedere come si evolverà la situazione e cosa emergerà dai controlli già annunciati.

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