Non è durata molto la tregua che i residenti del quartiere Umbertino e di Poggiofranco hanno ottenuto in tema di gestione della movida, dall’ordinanza sperimentale emanata dal sindaco Vito Leccese, e poi sostituita dopo un paio di mesi dal codice di autoregolamentazione proposto dai gestori dei locali. Lo testimoniano le immagini catturate sabato sera, alle 2.30 di notte, dai residenti di via Abbrescia nel pieno centro cittadino.
La denuncia
Schiamazzi, folla all’esterno dei locali, bicchieri vuoti di alcolici lasciati sulle macchine parcheggiate, musica ad altissimo volume che invade la strada, nonostante il divieto di andare oltre la mezzanotte. I residenti sono ormai esasperati e si sentono presi in giro dall’amministrazione per non aver voluto rinnovare la prima ordinanza di regolamentazione delle attività. «Fate chiudere tutto di nuovo. Non è assolutamente normale una situazione del genere», scrive un residente sulla pagina “Comitato di salvaguardia della zona Umbertina.
«Il problema è cambiare queste cattive abitudini multando le attività, se io ti concedo tre tavolini come uso esterno, tu proprietario del bar, una volta che hai riempito quei tre tavolini, non puoi più servire perché il marciapiede e la strada non fanno parte della tua attività. Bello affittare un locale di 3 metri quadrati e sfruttare tutto lo spazio esterno in maniera del tutto illegale e pericolosa per la sicurezza di chi attraversa quella strada», fa notare un altro residente del quartiere.
L’autoregolamentazione
Insomma, dai primi riscontri, sembra che alla fine il codice di comportamento che si sono dati gli esercenti non stia dando gli effetti sperati dagli abitanti della zona che invocano misure più drastiche. I proprietari dei locali si erano impegnati ad assicurare la presenza di un vigilante che regolasse assembramenti, sicurezza e igiene urbana, oltre a fare in modo che i decibel non superassero la soglia consentita dalla legge.
Dopo i primi controlli sull’estensione dei dehors nell’Umbertino, non sono mai state installate le borchie a pavimento che avrebbero dovuto delimitare gli spazi esterni. Lo scontro tra proprietari dei locali, amministrazione comunale e residenti delle zone più colpite dalla mala movida sembra dunque essere destinato a continuare ancora a lungo fino a che non verranno prese delle decisioni definitive.