Il codice di autoregolamentazione degli esercenti diventerà un’ordinanza. È una delle principali novità (che potrebbe presto concretizzarsi) emerse nell’incontro fiume, durato oltre due ore e mezza, in cui commercianti e amministrazione comunale hanno avuto un (ennesimo) confronto a viso aperto su un tema che ormai è diventato parte integrante della narrazione della città di Bari: la cosiddetta “mala movida”. Manca il nulla osta delle altre parti in causa, come i residenti, ma i gestori dei locali hanno dato la propria approvazione alla proposta del sindaco Vito Leccese.
Oltre a idee e impegno reciproco, quello che emerso ieri è anche un rinnovato spirito collaborativo. La revisione e “ufficializzazione” del codice di autoregolamentazione adottato a gennaio dai titolari dei locali del quartiere Umbertino, ma finito un po’ nel dimenticatoio, la richiesta di un presidio fisso delle forze dell’ordine nelle giornate e nelle ore più dense per la movida e una campagna di sensibilizzazione per i giovani sono tra gli argomenti sui quali si è più insistito a Palazzo di Città. «Siamo partiti dalla situazione attuale – spiega Raffaella Altamura, presidente Confesercenti Bari – Da questi fenomeni degenerativi non attribuibili alla responsabilità degli operatori e che, anzi, sono andati a peggiorare una situazione già delicata».
Il riferimento è a quanto accaduto il 7 el’8 maggio scorsi, durante la festa di San Nicola, quando quasi 3mila ragazzi si sono radunati nell’Umbertino con casse, karaoke e musica ad alto volume fino all’alba. Un incontro, questo, che rientra nel percorso d’ascolto voluto dal sindaco Vito Leccese, che ha già convocato nei giorni scorsi residenti e associazioni giovanili.
Proposte e accordi
Dopo aver fatto il punto sul quanto successo negli ultimi mesi, dalle ordinanze sindacali al codice di autoregolamentazione, l’amministrazione ha voluto ascoltare gli esercenti, le loro proposte e le preoccupazioni della categoria. «È vero che il codice è stato preso un po’ alla leggera, ma il fatto che diventi un’ordinanza consente all’amministrazione di intervenire qualora qualcuno lo violi», commenta Gianni Del Mastro, presidente dell’associazione Horeca Puglia, sottolineando che gli esercenti si sono impegnati a rispettare le regole contenute nel documento.
Un’altra proposta riguarda la campagna di sensibilizzazione, da far arrivare ai ragazzi, per la quale il Comune si sarebbe impegnato a trovare i fondi per sostenerla. «È un lavoro da fare in prospettiva – spiega Del Mastro – In previsione di una città futura in cui i ragazzi miglioreranno e impareranno a rispettare i luoghi e chi ci vive». Il sindaco, su proposta dei ristoratori, si è inoltre impegnato a verificare con la Prefettura la fattibilità dell’istituzione di un presidio fisso in largo Adua. Una pattuglia che stabilmente controlli la zona il giovedì, venerdì e sabato, dalle 23 fino alla chiusura dei locali. Ribadita anche l’importanza di garantire ai ragazzi spazi di aggregazione adeguati e dedicati alla socialità.
Verso una soluzione
Ora la palla passa all’amministrazione che, finito il ciclo di incontri con le singole categorie, si è detta intenzionata a dar vita a un confronto collettivo con tutte le parti in causa prima di valutare quanto discusso e adottare una strategia comune e definiva che risolva il problema della movida “selvaggia” in tutta la città, e in particolare nella zona Umbertina.