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Movida a Bari, ora i residenti dell’Umbertino chiedono i danni al Comune

Il “caso” dell’Umbertino arriva a un punto di svolta, con i residenti che chiedono al Comune di Bari un risarcimento per danni causati dalla movida. «Non si può non tener conto che ormai c’ è una giurisprudenza consolidata che riconosce la responsabilità oggettiva delle amministrazioni comunali per i danni alla salute subiti dai residenti a causa dell’inquinamento acustico notturno» commenta Mauro Gargano, presidente del comitato di salvaguardia della zona Umbertina. Il riferimento è all’azione intrapresa nei giorni scorsi da una ventina di abitanti del quartiere (tra famiglie, proprietari, inquilini e lavoratori) che hanno inviato al sindaco Vito Leccese inviti di adesione alla negoziazione assistita per ottenere il risarcimento danni. Avvisi notificati giovedì scorso.

La “battaglia” legale

Mauri Gargano, nel commentare le richieste avanzate dai cittadini, ricorda un episodio simile risalente ad appena un paio di anni fa. Allora furono 140 i residenti che decisero di procedere con un esposto in Procura nei confronti di alcuni locali dell’Umbertino per ipotesi di reato legate all’inquinamento acustico notturno. «Quella brillante azione – sottolinea – consentì, tramite gli accertamenti disposti in sede penale, di acquisire un importante e incontestabile corredo probatorio, che potrebbe corroborare la nuova azione in sede civile». Una mossa che riporta in primo piano la tutela dei diritti primari dei residenti, dalla salute alla vivibilità, «spariti dai radar dell’amministrazione comunale e soppiantati, anche in termini lessicali, da altre definizioni fittizie quali “politiche della notte” o “economia della notte”», conclude Gargano.

La polemica

I residenti parlano di una situazione che nell’ultimo decennio, oltre a svalutare il quartiere, avrebbe contribuito alla perdita dei loro diritti (oltre che del sonno). Intanto il sindaco Leccese ha 30 giorni per comunicare alle parti l’adesione alla procedura negoziale, dando il via così il via alla fase successiva: la redazione di una convenzione di negoziazione assistita per provare a definire amichevolmente le richieste di risarcimento. In caso di mancata intesa la questione potrebbe finire in tribunale. Intanto è stato convocato per domani l’atteso incontro, con tutte le parti coinvolte, fortemente voluto dall’amministrazione per discutere ancora una volta sul problema e sulle eventuali soluzioni da adottare. In ballo, infatti, c’è l’adozione di un’ordinanza sindacale basata sul codice di autoregolamentazione degli esercenti.

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