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Bari, movida nel quartiere Umbertino: arriva il codice di autoregolazione degli esercenti

Vigilanti, telecamere di sorveglianza e un canale di comunicazione diretta tra i commercianti e le autorità locali. Sono solo alcune delle proposte presentate ieri da 57 titolari di attività commerciali del quartiere Umbertino di Bari e dalle principali associazioni di categoria in vista dell’incontro di questo pomeriggio con amministrazione e cittadini. L’obiettivo? Evitare la proroga…
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Vigilanti, telecamere di sorveglianza e un canale di comunicazione diretta tra i commercianti e le autorità locali. Sono solo alcune delle proposte presentate ieri da 57 titolari di attività commerciali del quartiere Umbertino di Bari e dalle principali associazioni di categoria in vista dell’incontro di questo pomeriggio con amministrazione e cittadini. L’obiettivo? Evitare la proroga dell’ordinanza (in scadenza oggi) per regolare gli effetti della movida. Provvedimenti adottati lo scorso 16 ottobre, e rimodulati il cinque dicembre, che a detta dei titolari dei locali dell’Umbertino hanno causato un calo degli incassi di oltre il 50%. Nel progetto di autoregolamentazione gli esercenti si dicono pronti a creare e mantenere un ambiente sicuro e accogliente per clienti, turisti e residenti della zona. Attraverso i sei articoli stilati nel documento, i gestori delle attività aderenti si impegnano quindi a rispettare le normative vigenti, promuovere la sicurezza pubblica, e assicurare il rispetto delle persone e della qualità della vita nell’area interessata.

Il Codice degli esercenti

«Ho consegnato al prefetto il documento che mi è stato trasmesso dai commercianti della zona Umbertina e dai loro rappresentanti – spiega il sindaco Vito Leccese – Apprezzo questa loro disponibilità perché non era un atto scontato e perché credo questo sia un segnale di maturità offerto da un pezzo di città che è stato oggetto di pesanti critiche e restrizioni». Nello specifico il “Codice” consiste in alcune azioni che le attività economiche si propongo di attuare. Il primo articolo riguarda la collaborazione con le autorità: gli esercenti si impegnano a collaborare attivamente con le autorità competenti per la promozione della sicurezza e della legalità, aderendo a progetti di collegamento delle telecamere di sorveglianza con le forze dell’ordine. È inoltre prevista la presenza di “street controllers”, figure professionali che saranno operative nella zona 7 giorni su 7, dalle 22 alle 3, per garantire tranquillità e vivibilità prevenendo atti di vandalismo e comportamenti incivili. Saranno dotati di un distintivo e formati ad hoc. Ogni locale si impegna a nominare un “noise regulator ambassador” con il compito di monitorare i livelli di rumorosità, sensibilizzare i clienti al rispetto delle normative sul rumore e avrà il compito di segnalare alle autorità competenti eventuali comportamenti inappropriati. Nelle attività dovranno essere affissi cartelli che incoraggino comportamenti rispettosi e, se dotate di patio o dehors, dovrà essere indicata la superficie in mq e il numero massimo di persone consentite. Per quanto riguarda la somministrazione, gli esercenti si impegnano a rispettare le normative, con particolare attenzione alla vendita di alcolici ai minori e saranno adottate specifiche misure per evitare il sovraffollamento all’interno dei locali. Tra le proposte anche l’intenzione di collaborare con le forze dell’ordine per monitorare l’efficacia delle misure di autoregolamentazione, partecipando a incontri semestrali di aggiornamento e valutazione.

La posizione dei residenti

Di altro tenore sono però le proposte dei residenti del quartiere Umbertino, che già nei giorni scorsi si sono detti soddisfatti dai provvedimenti adottati negli ultimi mesi e hanno chiesto al sindaco il rinnovo dell’ordinanza. Nella giornata di ieri il Comitato di salvaguardia della zona Umbertina ha convocato un incontro per chiedere un’analisi più approfondita in merito ai nuovi insediamenti di attività nel quartiere e che si prosegua sulla strada intrapresa. «Crediamo si possa oggi avviare una nuova fase di sperimentazione, dove le regole sono dettate non da un’ordinanza ma dalla partecipazione di ognuno alle regole della convivenza civile della comunità – conclude Leccese – Dal canto nostro, proseguiremo con i controlli, nel rispetto delle regole nazionali che erano e restano in vigore».

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