Il gip di Bari Nicola Bonante ha respinto la richiesta di revoca dei domiciliari nei confronti di don Nicola D’Onghia, il parroco 54enne arrestato martedì scorso per omicidio stradale e omissione di soccorso a seguito della morte di Fabiana Chiarappa, avvenuta il 2 aprile scorso.
A chiedere che il sacerdote tornasse in libertà erano stati i suoi legali, Federico Straziota e Vita Mansueto, al termine dell’interrogatorio di mercoledì scorso.
La Procura aveva dato parere negativo, gli avvocati di D’Onghia hanno annunciato che presenteranno la stessa richiesta al Riesame.
Secondo le indagini, la sera del 2 aprile il parroco avrebbe travolto Chiarappa – caduta pochi secondi prima dalla sua moto Suzuki – sulla provinciale 172 tra Turi e Putignano, causandone la morte, e non si sarebbe poi fermato a prestare soccorso.
Il sacerdote ha sempre dichiarato di non essersi accorto di avere travolto una persona perché la strada era buia e di avere pensato di avere urtato un sasso.