Giuseppe Cruciani e Gino Cecchettin sullo stesso palco, uno il giorno prima dell’altro, in occasione del Prospero Fest, in programma a Monopoli dal 13 al 18 giugno prossimo. Ma in città scoppia la polemica.
Ad alimentarla sono le dichiarazioni del conduttore de “La Zanzara” in riferimento alla morte di Martina Carbonara, la 14enne vittima di femminicidio ad Afragola, e gira proprio intorno alla definizione di “femminicidio”.
A sollevare la polemica è il gruppo Donne democratiche Monopoli, afferente al Pd, secondo le quali Cruciani si è dichiarato contro la definizione di femminicidio «comparandolo all’omicidio e quindi svuotandolo del suo carattere di aggravante» e per questo sarebbe «doverosa una riflessione dell’Amministrazione comunale di Monopoli sull’opportunità di tale invito».
Le Donne democratiche Monopoli sottolineano che «non intendiamo censurare nessuno ma stabilire quanto sia efficace, in questo contesto storico-sociale, non prestare la massima attenzione alle scelte effettuate» e ricordano che alla prossima edizione del festival organizzato dall’Assessorato alla Cultura, parteciperà anche Gino Cecchettin, padre di Giulia, «brutalmente uccisa e divenuta simbolo di una ferita ancora aperta nel nostro Paese». In un simile contesto, dunque, la presenza di Cruciani, «una figura la cui visione pubblica risulta palesemente dissonante rispetto ai valori di rispetto, responsabilità e consapevolezza», dicono le Donne democratiche, “sminuirebbe” «un evento culturale di rilievo che può avere un ruolo comunicativo anche sul tema della violenza di genere».
L’assessora alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Monopoli, Rosanna Perricci, replica sottolineando che Cruciani non parlerà di femminicidio ma presenterà il suo libro Via Crux e che quello dei femminicidi è, come tra l’altro ricordato anche dalle Donne democratiche nel loro post, un tema che «mi sta così a cuore che ho invitato chi ha subito sulla sua pelle le conseguenze, cioè Gino Cecchettin».
L’assessora ribadisce che «Cruciani presenterà il suo libro. “Prospero Fest” è un festival di letteratura, democratico, e dà vita ha un confronto di visioni. Ci stupiscono queste richieste di censura da chi professa libertà di espressione». E conclude: «La popolazione non è un gregge di pecore che va dietro a ogni posizione con cui entra a contatto».