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Monopoli, Manelli Costruzioni a rischio fallimento: la ravennate Cmc pronta al salvataggio

La società Manelli Costruzioni di Monopoli starebbe affrontando una crisi di liquidità estremamente grave, che avrebbe portato al blocco di numerosi cantieri in Italia e al mancato pagamento degli stipendi. A fronte di un portafoglio lavori che sfiora i 5 miliardi di euro, i flussi finanziari sono congelati e l'azienda ha dovuto ricorrere alla composizione…
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La società Manelli Costruzioni di Monopoli starebbe affrontando una crisi di liquidità estremamente grave, che avrebbe portato al blocco di numerosi cantieri in Italia e al mancato pagamento degli stipendi. A fronte di un portafoglio lavori che sfiora i 5 miliardi di euro, i flussi finanziari sono congelati e l’azienda ha dovuto ricorrere alla composizione negoziata per la crisi d’impresa nel tentativo di scongiurare il fallimento.

Secondo quanto riportato dall’edizione barese del quotidiano La Repubblica, la possibile soluzione alla difficile situazione finanziaria potrebbe arrivare da Ravenna: la Cmc (Cooperativa Muratori e Cementisti) si sarebbe fatta avanti, manifestando la disponibilità a prendere in affitto l’azienda. Questa operazione risolverebbe i problemi di liquidità immediati, permettendo la ripartenza dei cantieri, ma trasformerebbe di fatto Manelli Costruzioni in una succursale del gruppo romagnolo, con una forte ipoteca sul suo futuro autonomo. A quanto pare, l’attuale proprietà non sarebbe contraria a questa soluzione.

Lo strumento anti-crisi e i problemi di liquidità

L’azienda, che in un decennio ha registrato una crescita esponenziale sfiorando i 300 milioni di fatturato, ha formalmente avviato la composizione negoziata, uno strumento stragiudiziale introdotto per la crisi d’impresa che mira a trovare accordi con i creditori senza ricorrere immediatamente al concordato preventivo. Si tratta, tuttavia, di un’azione che può rivelarsi l’anticamera del collasso se mancano le risorse finanziarie di base per onorare gli impegni che si andranno a concordare.

Il nodo cruciale è la mancanza di liquidità. Nonostante l’enorme mole di lavori acquisiti in tutta Italia, Manelli non dispone del denaro contante per sostenere le spese correnti, come il pagamento dei dipendenti e dei fornitori. La crisi ha fatto moltiplicare le iniziative sindacali e la protesta dei lavoratori, molti dei quali operano in subappalto, mentre i creditori in tutta Italia sono sempre più pressanti.

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