La Procura di Trani ha chiesto l’arresto ai domiciliari per il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, nell’ambito di un’inchiesta per corruzione, turbativa d’asta, peculato e falso.
A commentare la notizia, su Facebook, è lo stesso Minervini che si dice «profondamente addolorato e mortificato per quanto accaduto» spiegando che «dopo lunghi anni di indagini, mi hanno notificato un avviso di comparizione per il 2 maggio di fronte al gip di Trani ove, unitamente ad altri, dovrò essere interrogato “preventivamente” in relazione a vicende amministrative con riferimento alle quali la Procura chiede misure cautelari».
L’inchiesta è partita da alcune verifiche su presunte irregolarità nella gara per la nuova area mercatale di Molfetta, il cui cantiere fu sequestrato nel luglio 2022. Da ulteriori accertamenti sarebbero emerse
condotte illecite relativamente ad altri appalti, alcuni anche per il nuovo porto commerciale.
Nel suo post Tommaso Minervini afferma che «a giudicare dalle contestazioni a me elevate, vengono letti in chiave di penale rilevanza fatti e circostanze della gestione politico-amministrativa della città che, invece, ad una lettura semplice e lineare, disvelano condotte svolte sempre nell’interesse della collettività e poste in essere, paradossalmente, proprio per evitare le collusioni e le irregolarità di cui mi si accusa».
Il sindaco di Molfetta si augura di «non essere bersaglio di comportamenti di “sciacallaggio” mediatico in quanto sapete benissimo voi tutti, così come l’intera cittadinanza, che ho sempre agito nell’interesse pubblico e non mi sono mai appropriato di un solo centesimo né per me, né per altri». E assicura: «Avrò anche questa volta, statene certi, la forza d’animo, datami dalla onestà intellettuale con la quale ho sempre agito, di rappresentare tutto al Giudice e agli organi di Giustizia, nella quale continuo a credere con rispetto e fiducia, dimostrando con elementi concreti la correttezza di ogni procedimento, mio e dell’apparato comunale».
Oltre a Minervini, le richieste di misure cautelari riguardano altre sette persone: i dirigenti comunali Alessandro Binetti, Lidia De Leonardis e Domenico Satalino, il funzionario Mario Morea, l’autista del sindaco Tommaso Messina, l’imprenditore portuale Vito Leonardo Totorizzo e il luogotenente della Guardia di finanza Michele Pizzo.