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Mola, una stanza del centro per anziani alla comunità islamica: è polemica. Il sindaco sbotta: «È razzismo»

Una stanza del Centro polivalente per anziani di via Tommaseo a Mola di Bari è stata concessa a un'associazione di cittadini di fede islamica. Una decisione che ha creato non poche polemiche in paese sulle quali è intervenuto anche il sindaco Giuseppe Colonna, con un lungo post pubblicato sui social, in cui sbotta: «Non sono…
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Una stanza del Centro polivalente per anziani di via Tommaseo a Mola di Bari è stata concessa a un’associazione di cittadini di fede islamica. Una decisione che ha creato non poche polemiche in paese sulle quali è intervenuto anche il sindaco Giuseppe Colonna, con un lungo post pubblicato sui social, in cui sbotta: «Non sono il sindaco di una città razzista. E non posso restare in silenzio davanti alla solita diffusione di allarmismi e falsità».

Colonna sottolinea che le persone a cui è stato concesso l’uso della stanza nella struttura destinata ad attività sociali e inclusive (tra cui corsi di italiano, percorsi di supporto per donne e minori con difficoltà) sono «concittadini, i cui figli frequentano le nostre scuole, partecipano alle nostre associazioni, vivono pienamente i nostri luoghi di aggregazione».

L’affidamento degli spazi, spiega poi il primo cittadino, «è avvenuto con il pieno coinvolgimento dell’ente gestore e nel rispetto di tutti gli utenti del Centro. Nessuna forzatura, nessuna sorpresa». E chi, continua Colonna, «non condivide» una visione di una città in cui «la convivenza si costruisce con il rispetto e la conoscenza reciproca, non con l’esclusione» è «libero di fare le proprie scelte individuali. In parole chiare – continua -, può sentirsi libero di non frequentare più il Centro. Ma nessuno ha il diritto di decidere chi può o non può accedere a uno spazio pubblico».

Il sindaco assicura che «continueremo a lavorare per una comunità aperta, rispettosa e unita. Perché la diversità non è una minaccia. È una risorsa».

Sempre sui social, pubblicata da una testata giornalistica locale, c’è la lettera di un utente del centro polivalente per anziani che, rivolgendosi al primo cittadino afferma: «Lei non si deve permettere di dire a chi non condivide il suo pensiero di andare via dal centro. Non è casa sua».

L’anziano sostiene che il sindaco abbia «frainteso» poiché «non si tratta di razzismo, questo paese negli anni ’90 ha ospitato migliaia di albanesi dignitosamente nelle nostre abitazioni senza che il Comune abbia dato a loro un locale», ricorda. Gli ambienti del centro, però, sarebbero «tutti comunicanti e quindi si andrebbe a violare la nostra privacy e vorremmo la tranquillità e la sicurezza dei nostri ambienti». L’anziano chiede anche di «conoscere la modalità del contratto in comodato d’uso».

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