Non è stata disposta nessuna autopsia sul corpo del 36enne Sebastiano Brunetti, il marittimo di Mola di Bari morto in Pakistan mentre lavorava su una nave. A renderlo noto è lo Studio 3A-Valore a cui si sono rivolti i familiari del 36enne per ottenere chiarezza sull’accaduto. Ad assisterli il responsabile dell’Area manager, Sabino De Benedictis.
Brunetti era impegnato in alcune mansioni di routine quando sarebbe stato improvvisamente travolto e schiacciato da un carico di lamiere.
La notizia che sul cadavere di Brunetti sarebbe stata disposta l’autopsia era stata diffusa poco dopo la morte del 36enne.
«Sebastiano Brunetti – si legge nel comunicato di Studio 3A-Valore – era un lavoratore instancabile: restava lontano da casa anche per lunghi periodi, quattro o cinque mesi alla volta, e quando rientrava trascorreva il tempo con i suoi cari, dedicandosi ad attività di beneficenza e vivendo a pieno la sua terra. Una vita semplice e generosa, spezzata troppo presto».
La sua vicenda, proseguono dallo studio legale, «si inserisce nel drammatico contesto delle morti sul lavoro, una piaga che non risparmia neppure chi presta servizio lontano dall’Italia. Come ormai tristemente noto dai freddi numeri che sentiamo, ogni anno centinaia di lavoratori perdono la vita nello svolgimento delle proprie mansioni: tragedie che non possono essere ridotte a mere fatalità, ma su cui serve sempre più impegno nella formazione e soprattutto nella prevenzione».