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Pubblico e privati in società per gestire reti, pozzi e terreni a Modugno: la “Fattoria Italia” valuta l’ingresso

L’istituzione di un ente societario con capitale misto pubblico e privato nella gestione di reti e pozzi irrigui e nella conduzione dei terreni agricoli in proprietà dell’ente con realizzazione di prodotti da destinare a finalità sociali. È la volontà del Comune di Modugno, la cui Giunta guidata da Nicola Bonasia ha approvato un apposito atto…
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(Foto comune.modugno.ba.it)

L’istituzione di un ente societario con capitale misto pubblico e privato nella gestione di reti e pozzi irrigui e nella conduzione dei terreni agricoli in proprietà dell’ente con realizzazione di prodotti da destinare a finalità sociali.

È la volontà del Comune di Modugno, la cui Giunta guidata da Nicola Bonasia ha approvato un apposito atto di indirizzo presentato dall’assessore alle Attività produttive, Antonio Lopez.

Lo scontento

Da palazzo Santa Croce evidenziano come l’attuale modello organizzativo e di gestione risulta poco efficiente e determina criticità operative oltre che frammentarietà delle attività gestionali che il Comune ha l’onere di eseguire e realizzare. E lo dimostrerebbe il fatto che la manutenzione di pozzi e reti irrigue, dei terreni agricoli in proprietà comunale nonché dei servizi legati, compresi controllo e prevenzione di furti e danneggiamenti, sono in difficoltà sempre più crescenti anche a causa della carenza di personale tecnico e amministrativo delle varie sezioni comunali coinvolte nei processi decisionali e operativi.

Nonostante questo, l’amministrazione comunale dice no alla esternalizzazione del servizio, in quanto «risente – si legge nel provvedimento – della differente logica con la quale gli operatori economici attuano la gestione di servizi con finalità lucrativa». Un ente societario, invece, andrebbe a migliorare la gestione delle reti irrigue, dei relativi pozzi e terreni da cui trarre prodotti in favore delle fasce più deboli della popolazione. A tal proposito, è stata impegnata la cifra di 15mila euro per muoversi sulla questione anche attraverso consulenze esterne.

Il plauso

La Fattoria Italia (società correlata al gruppo Finlad della famiglia Ladisa) valuta l’iniziativa positivamente e chiede un incontro per valutare un proprio ingresso.

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