Un enorme cerotto in mare, davanti alle coste di Bari, perché il Mediterraneo è una “ferita aperta”.
È l’installazione realizzata da Sos Mediterranee davanti al lungomare. Il cerotto, grande 90 metri quadrati e composto da 360 blocchi galleggianti visibili dal cielo e dalla costa, vuole essere un monito per ricordare le 1.692 persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo centrale solo nel 2024, quasi 800, invece, quelle morte dall’inizio del 2025. Più di 32mila dal 2014. Vite, storie inghiottite non solo dal mare, ma da un’indifferenza che ferisce la nostra coscienza collettiva.
Nonostante molti degli incidenti avvengano a centinaia di miglia da terra, lontani dai nostri occhi, queste morti esistono e sono una ferita per l’umanità.
Dal 2016 oltre 42.500 persone soccorse in mare da Sos Mediterranee
Sos Mediterranee è attiva nel Mediterraneo centrale dal 2016 e, da allora, ha soccorso più di 42.500 persone dalla morte in mare, ma è anche stata testimone di diverse tragedie e, soprattutto, della volontà degli Stati europei di usare la morte come un deterrente alle partenze.
L’installazione vuole essere una sveglia a un’opinione pubblica lasciata volutamente all’oscuro della tragedia che si consuma a pochi chilometri dalle nostre coste. L’opera, oltre a denunciare l’ingiustizia e la sofferenza per chi perde la vita nel Mediterraneo, vuole soffermare l’attenzione sul valore delle cure mediche di primo soccorso che gli equipaggi di Sos Mediterranee sono chiamati a garantire una volta soccorse le persone in mare.
Chi attraversa il Mediterraneo arriva a bordo delle navi di salvataggio quasi sempre in condizioni critiche: disidratazione, denutrizione, ustioni da carburante, traumi fisici e psicologici. Solo nel 2024 i medici a bordo della Ocean Viking hanno effettuato 1.357 visite mediche.
«Bari è una città di pace e accogliente»
L’installazione, spiega la direttrice generale di Sos Mediterranee Italia Valeria Taurino, «è il nostro modo per puntare i riflettori sulla tragedia del Mediterraneo, che purtroppo è uscita fuori dalla coscienza collettiva e anche dall’attenzione mediatica ma continua a essere una ferita aperta e dolorosa. Ci auguriamo che serva a riaccendere i riflettori e a stimolare un dibattito pubblico rinnovato. Abbiamo scelto per questo Bari, città di mare e città simbolo di un’accoglienza vissuta come parte identitaria e integrale della cultura, città sensibile e davvero aperta a chi cerca sicurezza e cura. A chi cerca di curare le proprie ferite».
Bari, ha aggiunto il sindaco Vito Leccese, «è una città di pace. L’accoglienza, la solidarietà e la cura verso l’altro sono parte della nostra identità. Vogliamo che il Mediterraneo smetta di essere un luogo di dolore e torni a essere un mare di vita, incontro e abbraccio tra i popoli».
L’opera è stata ideata da Viceversa Studio, specializzato in installazioni artistiche e brand activations, attivo dal 2020. Prodotta dalla casa di produzione Saccage con il supporto di Odd Ep. con sede a Bari. Con il patrocinio del Comune.