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Martucci, la discarica “chiude”, poi Emiliano la riapre. Lo stop a causa dell’avaria di una centrale

La Puglia vicina al collasso sul ciclo dei rifiuti a causa del sopraggiunto limite ai conferimenti, in particolare alla discarica Martucci di Conversano. A detta della società che gestisce il sito, la Progetto Gestione Bacino Bari 5, lo stop si è reso necessario lo scorso 2 marzo a causa di una avaria alla centrale di…

La Puglia vicina al collasso sul ciclo dei rifiuti a causa del sopraggiunto limite ai conferimenti, in particolare alla discarica Martucci di Conversano. A detta della società che gestisce il sito, la Progetto Gestione Bacino Bari 5, lo stop si è reso necessario lo scorso 2 marzo a causa di una avaria alla centrale di Appia Energy di Massafra, che smaltisce il combustibile solido secondario e che tornerà a regime il prossimo 7 marzo. A sbrogliare la matassa, almeno per il momento, è stato il presidente Michele Emiliano che, con l’ordinanza numero 71, ha consentito la ripresa delle attività di conferimento e la conseguente riapertura dei cancelli, dalle 13 di ieri.

Ma la vicenda non è esplosa all’improvviso. Dopo la decisione della società, infatti, l’Arpa ha effettuato un sopralluogo verificando la presenza di spazio ancora disponibile per lo stoccaggio. Ieri Ager ha quindi diffidato la stessa a “ripristinare immediatamente i conferimenti” ma, non avendo ottenuto risposta, ha chiesto alla Regione “di adottare un provvedimento al fine di scongiurare l’insorgenza sui territori di emergenza igienico-sanitarie.” Il provvedimento che il presidente Emiliano ha firmato questa mattina. Il direttore generale di Ager, Gianfranco Grandaliano, già venerdì dopo la riunione in Regione, ha inviato una lettera al Progetto Gestione Bari Cinque Surl, spiegando che «contrariamente da quanto da voi comunicato, da un sopralluogo eseguito il 3 marzo, emerge una disponibilità presso l’impianto per allocare ulteriori volumetrie presso le aree di stoccaggio destinato al Css. Inoltre, l’Arpa – si legge nella lettera – ha attestato all’atto del sopralluogo la disponibilità di un quantitativo complessivo di Css in stoccaggio pari a 2346 tonnellate. Dunque, la chiusura disposta è del tutto arbitraria ed illegittima, per la quale si procederà con separato atto ad avviare la procedura di risoluzione per vostro grave inadempimento». Il direttore ha diffidato il Progetto di Gestione Bari Cinque a «ripristinare immediatamente i conferimenti presso l’impianto da parte dei Comuni conferitori ed in mancanza si chiede l’intervento del Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari».
Le immagini dei camion in fila all’esterno della Martucci sono diventate virali già nella mattinata di ieri scatenando la preoccupazione e l’indignazione di molti utenti. Molti dei sindaci dei 39 i comuni della provincia di Bari che conferiscono i rifiuti alla Martucci hanno dovuto avvisare la cittadinanza che di lì a poche ore avrebbero rischiato di non poter più svuotare i cassonetti. Alcuni, come quello di Terlizzi Ninni Gemmato, avevano già dichiarato la sospensione del servizio di raccolta dei rifiuti differenziati. Emerge, dunque, una difficoltà di fondo che ripropone l’urgenza del tema del ciclo dei rifiuti, così come quella di verifica dei siti attualmente in attività. Proprio la discarica Martucci è al centro di ulteriori accertamenti che l’Arpa sta svolgendo per capire se il sito si possa dichiarare contaminato e quindi si debba chiudere definitivamente. Un aspetto non secondario perché il sito, al momento invece, rientra a pieno titolo operativo nel piano rifiuti della Regione Puglia, presentato a dicembre scorso dall’assessora Anna Grazia Maraschio. Il limite temporale è il 2025, termine in cui bisognerà decidere, ma la questione è sempre sul filo delle interpretazioni delle norme, su quali parametri e in quali misure si possa definire il sito “contaminato” in punta di diritto.

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