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Manutenzione nella sede dei giudici di pace a Bari, cinque indagati per frode nelle forniture

“Malafede”. Con malafede, secondo la Procura di Bari, avrebbero agito Unicredit Leasing spa e Amec Immobiliare srl, quando avrebbero violato il contratto con il Comune di Bari per la manutenzione della struttura che, al quartiere San Paolo, ospita l’ufficio dei giudici di pace ed è da tempo in pessime condizioni strutturali. Le indagini chiuse Il…
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“Malafede”. Con malafede, secondo la Procura di Bari, avrebbero agito Unicredit Leasing spa e Amec Immobiliare srl, quando avrebbero violato il contratto con il Comune di Bari per la manutenzione della struttura che, al quartiere San Paolo, ospita l’ufficio dei giudici di pace ed è da tempo in pessime condizioni strutturali.

Le indagini chiuse

Il procuratore di Bari, Roberto Rossi, ha chiuso le indagini su cinque persone indagate per frode in pubbliche forniture: l’amministratore delegato di Unicredit leasing spa, Mario Agostini; l’ex amministratrice unica della Amec immobiliare srl di Roma, Laura Corrado; l’amministratore unico di Amec, Paolo Scifo; il consigliere di Amec, Guido Torelli, titolare di quote sociali attraverso la Edilpart srl, coamministratore di fatto oltre che espressamente delegato al compimento di operazioni; e il coamministratore di fatto e già consigliere della Amec, Angelo Schiano, titolare di quote sociali attraverso la coproprietaria Bon Retir.

Le perquisizioni

A luglio, i carabinieri della sezione di pg del tribunale di Bari, su delega del procuratore, eseguirono perquisizioni locali e personali nei confronti dei cinque indagati, a Milano, Roma, Rieti e Latina. L’Amec è la società con sede legale a Roma, autorizzata da Unicredit leasing spa alla gestione dello stabile (in forza di un contratto di locazione finanziaria) che ospita gli uffici del Giudice di pace, oltre che archivi del Tribunale, del Tribunale di Sorveglianza, della Corte d’Appello e della Procura generale.

L’accusa

Gli indagati avrebbero commesso il reato nell’esecuzione del contratto di locazione dell’immobile, “violando dolosamente le condizioni in esso – oltre che per legge – contemplate riguardo gli interventi di manutenzione straordinaria, realizzando specifiche e reiterate condotte qualificabili in termini di malafede, consistite nell’aver posto in essere espedienti maliziosi o ingannevoli, idonei a far apparire l’esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti, laddove, i mancati interventi manutentivi determinavano nel tempo il grave ed ingravescente deterioramento dell’oggetto edilizio, in grado di determinare situazione di pericolo per dipendenti ed astanti degli uffici, oltre che condizioni di insalubrità dei luoghi di lavoro”.

I solleciti ignorati

Nel fascicolo anche le numerose richieste d’intervento per lavori urgenti di “manutenzione straordinaria” avanzate dalla Dirigente amministrativa dell’Ufficio ad AMEC e alla proprietaria Unicredit Leasing, inevase o parzialmente inevase.

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