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Mance digitali nei ristoranti. «Un’iniziativa importante se avvantaggia i lavoratori»

In un momento storico in cui si spinge sempre di più verso la diffusione dei pagamenti elettronici, anche per le mance potrebbero presto esserci importanti novità. Al momento di saldare il conto il cliente potrebbe, a sua discrezione, decidere se aggiungere una mancia compresa tra il 5% e il 20% del totale. Una somma interamente…
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In un momento storico in cui si spinge sempre di più verso la diffusione dei pagamenti elettronici, anche per le mance potrebbero presto esserci importanti novità. Al momento di saldare il conto il cliente potrebbe, a sua discrezione, decidere se aggiungere una mancia compresa tra il 5% e il 20% del totale.

Una somma interamente destinata al personale e, soprattutto, non tassata. È un’idea elaborata da Confimprenditori e che a settembre sarà presentata sotto forma di proposta di legge, con l’obiettivo di incentivare la qualità del servizio e fornire un sostegno diretto ai redditi dei lavoratori. «È un’iniziativa sicuramente molto utile» commenta un ristoratore barese evidenziando che questo tipo di mance già esistono, ma sono tassate.

Pro e contro

Nonostante di questa proposta non si sia ancora pienamente discusso e non tutti gli esercenti ne siano a conoscenza, le prime risposte sembrano essere positive. «Il problema sarebbe più legato a una questione tecnico-logistica» riflette Gianni Del Mastro. «Da un punto di vista fiscale sarebbe corretto, perché al momento se su un conto da 30 euro vengono lasciati cinque euro di mancia, risulta che io ho incassato 35. E che sia esentasse per i lavoratori mi sembra sacrosanto», aggiunge. Il problema sarebbe dunque di natura tecnica perché a fine serata, spiega Del Mastro, non ci sarebbe corrispondenza tra lo scontrino e la transazione fatta. O quando il pagamento viene effettuato al tavolo «il ragazzo in cassa dovrebbe riferire che una parte è di mancia. Mancia che io materialmente non metto tra le loro. Bisogna capire come fare esattamente, ma per salvaguardare i camerieri».

I dubbi

La misura, secondo il ristoratore barese, non servirebbe invece a incentivare una migliore qualità del servizio perché, alla fine, «chi ha intenzione di darti la mancia, te la dà». E in generale sono i turisti i clienti che prevalentemente tengono conto della mancia perché per loro è un’abitudine di uso comune, se non un obbligo. «Se si tratta di un aspetto facoltativo per il cliente allora ritengo sia una proposta giusta – commenta Pietro Petruzzelli, assessore comunale allo Sviluppo locale – Si spinge sempre di più verso il pagamento elettronico ed è giusto che anche la mancia possa essere erogata con il pagamento elettronico».

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