Da decenni, da ancor prima che si sposassero, un 58enne del Barese avrebbe picchiato quotidianamente sua moglie, alla presenza delle figlie (una delle quali 14enne), offendendola ogni volta che le rivolgeva la parola e minacciando tutte e tre di morte se lo avessero denunciato. Ora è a processo e il pm Baldo Pisani ha chiesto per lui una condanna a due anni di reclusione.
La vicenda
Agli atti del fascicolo c’è la denuncia che nel 2023, ormai terrorizzata e preoccupata per la sorte sua e delle sue figlie, la donna (assistita dall’avvocato Luca Bruno) aveva presentato dai carabinieri, ma anche la testimonianza della figlia. «Dal 2014 e per sei anni – spiegava la donna – ogni volta che tornavo dal lavoro, lui mi riempiva di botte e mi cacciava fuori di casa dicendomi: “Cane, vai alla tua cuccia, quello è il tuo posto”». E poi le coltellate all’addome, la clavicola fratturata, le minacce di morte.
«Ho sempre vissuto in un clima di violenza – ha confermato la ragazza – ho un unico ricordo delle botte che mio padre dava a mia madre». Dopo la denuncia, le donne sono state accolte in comunità. Sulla richiesta di condanna, il tribunale si pronuncerà a luglio.