Licenziate a marzo 2024, erano finite nell’inchiesta che aveva portato a 130 misure cautelari per presunti episodi di voto di scambio politico-mafioso durante le elezioni comunali del 2019. Il Tar Puglia ha accolto i ricorsi di tre vigilesse del Comune di Bari, annullando di fatto i decreti del prefetto Francesco Russo che, nell’ambito dell’inchiesta Codice Interno, avevano revocato loro la qualifica di agente di pubblica sicurezza e imposto la restituzione dell’arma di servizio. Secondo gli inquirenti, avrebbero chiesto aiuto a un esponente della criminalità organizzata barese.
Secondo i giudici amministrativi, dunque, i provvedimenti adottati a loro carico erano privi di adeguata motivazione e assunti senza i necessari presupposti di legge. Le vigilesse tornano così in servizio con piena qualifica.
In un quarto caso, quello di una vigilessa sospesa per tre mesi dal Ministero dell’Interno, il Tar ha invece annullato anche la sanzione. Per quest’ultima, però, il Comune avrebbe nel frattempo riaperto il procedimento disciplinare interno, che potrebbe risultare in un eventuale licenziamento.
