La laurea non è più un traguardo, ma un punto di partenza. In un mercato che cambia rapidamente, manager e professionisti devono aggiornare competenze, leggere i nuovi scenari e guidare trasformazioni organizzative e digitali. È la missione della «Lum School of Management», che propone modelli innovativi, percorsi di alta formazione e una visione centrata sulle persone. Ne parla Francesco Manfredi, pro-Rettore alla Formazione manageriale Postgraduate e direttore della School.
Professor Manfredi il percorso formativo di uno studente non si ferma alla laurea. A fronte della necessità di una formazione continua e sempre aggiornata c’è la «School of Management della Lum». Quali sono gli obiettivi?
«L’obiettivo principale è quello di formare manager e professionisti moderni, che sappiano muoversi con autonomia dentro le loro organizzazioni, affrontando in modo consapevole e responsabile le sfide che vengono loro poste. Le aziende sia private che pubbliche e il loro management sono oggi chiamati a sviluppare competenze per la comprensione ed il governo del cambiamento, per la negoziazione e l’interazione con gli interlocutori interni ed esterni, per la risoluzione dei problemi imprevisti di tipo tecnico-economico ma anche sociale. Di conseguenza, la sfida principale che abbiamo oggi dinnanzi è quella di pensare e di proporre nuovi modelli organizzativi e gestionali basati su assunti innovativi riguardo le relazioni e i comportamenti umani: si possono pensare e proporre sistemi ed organizzazioni più efficienti ed efficaci facendo leva sulla parte migliore dei giovani anziché tentando di ottimizzare la peggiore. Questo è l’obiettivo e la proposta della nostra School of Management».
Qual è l’offerta proposta ai professionisti di domani?
«Abbiamo articolato la più ampia offerta di alta formazione del Sud Italia, con un livello di qualità e ampiezza che ci colloca tra le 5 più importanti business school italiane. Con 10 Divisioni, 135 master universitari ed executive, 53 percorsi di alta formazione, 10 Laboratori di innovazione e ricerca-azione rispondiamo alle esigenze delle aziende private e di quelle pubbliche e di giovani neolaureati e professionisti che vogliono specializzarsi, nei principali settori economici e pubblici, sui modelli e gli strumenti di management, su quelli della transizione digitale, sulle soft skills, sui processi di internazionalizzazione e di innovazione strategica, organizzativa e gestionale».
La sanità è un tema sempre attuale nel nostro territorio. Uno studente che viene preparato da voi come può incidere in positivo sullo status quo?
«La digitalizzazione e l’innovazione tecnico-organizzativa costituiscono gli strumenti che possono permettere anche alla nostra regione una forte riorganizzazione del sistema con una sanità sempre più territoriale e meno ospedalecentrica. Coerentemente con questo assunto, l’analisi dei processi di digitalizzazione, il governo dei costi, i nuovi modelli organizzativi e il ripensamento delle operations rappresentano i temi su cui la nostra «School of Management» ha indirizzato i suoi programmi di ricerca e formazione in sanità. L’obiettivo è quello di formare professionisti in grado di incidere positivamente, guidando e implementando i necessari cambiamenti culturali, organizzativi e tecnico-gestionali».