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Lo stadio San Nicola pronto a rifarsi il look. Tramonta l’ipotesi di riduzione dei posti

Alla fine il Comune di Bari ha preferito “l’uovo oggi” alla “gallina domani”: il tema è l’atteso restyling dello Stadio San Nicola, inserito dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, nei 12 errori commessi nel 2021. Tra un intervento di ristrutturazione e un progetto più ampio, che puntasse a rendere l’impianto sportivo progettato da Renzo Piano più moderno e funzionale, l’amministrazione comunale ha optato per il primo. Meno oneroso e più sostenibile.

L’anno appena andato in soffitta ha lasciato in dote tre gare che sono state aggiudicate in relazione a tre lotti di lavori: il completamento della sostituzione dei seggiolini nelle due curve, tribuna ovest inferiore, poltronissima e tribuna stampa (con riduzione delle postazioni per i giornalisti). Il rifacimento dell’impianto di illuminazione, compresa l’installazione di un maxi-schermo di ultimissima generazione in Curva Sud al posto dei due preesistenti, e il ripristino delle 26 coperture in teflon, volate via negli anni a causa delle intemperie e dell’usura. Lavori per un costo complessivo di 11,5 milioni che all’atto dell’aggiudicazione hanno subito un ribasso del 17,7%, poco meno del 34% e 38%, rispettivamente per coperture, seggiolini e impianto di illuminazione. Il Comune ha candidato le opere nel bando del Credito Sportivo 2021 per ottenere un mutuo a tasso agevolato. L’obiettivo ora è procedere alla sottoscrizione dei contratti con gli aggiudicatari per la consegna dei lavori e agli ordini di tutto il materiale. Se tutto andrà come previsto entro marzo potrebbero partire i primi interventi. Si conta di ultimare la sostituzione dei seggiolini e il rifacimento dell’impianto di illuminazione, insieme al nuovo tabellone, entro l’inizio della stagione sportiva 2022-2023, mettendo a disposizione della SSC Bari uno stadio omologato in caso di promozione in Serie B. Nel corso dei lavori viene assicurata la fruibilità dell’impianto ai tifosi.
Tempi un po’ più lunghi invece per le coperture, garantite per altri 25-30 anni. Serviranno almeno un paio di stagioni per ultimare il ripristino dei cosiddetti petali. Saranno bianchi come quelli volati via. Il vincolo autorale di Renzo Piano non dà alcuna possibilità di modifica. I tifosi sognavano una colorazione che richiamasse i colori sociali e magari geometrie più utili e funzionali. Niente da fare. Negli ultimi mesi c’è stata una corrispondenza tra Palazzo di Città e lo studio Piano. L’archistar è stato rassicurato che estetica e colore non avrebbero subito modifiche. Per il futuro è allo studio l’ipotesi di un’illuminazione più suggestiva in occasione delle partite notturne.
Il piano di interventi mette la parole fine rispetto alla possibilità di una rifunzionalizzazione dell’impianto. L’ultima ipotesi in ordine di tempo fu quella perseguita dall’ex presidente Giancaspro grazie a un progetto condiviso da Piano e da candidare allora a B Futura dell’ex presidente Abodi. Tempi e scenari lontani, anche a causa del disastro provocato dalla gestione dell’imprenditore molfettese culminata con il drammatico fallimento della società e del titolo sportivo dopo 110 anni di storia.
Oggi le condizioni non consentono ipotesi che contemplino interventi così radicali sullo Stadio. «I temi sono due: la società del presidente Luigi De Laurentiis non è interessata a una concessione dello stadio di 90 anni e non c’è accordo su un progetto che prevederebbe la riduzione dei posti», spiega il sindaco di Bari, Antonio Decaro. L’ultima versione del progetto avrebbe comportato una riduzione della capienza a 25mila posti. Impossibile vista la situazione attuale anche reperire i 100 milioni che servirebbero per un progetto di rifacimento del San Nicola. Da questo punto di vista il Pnrr non è d’aiuto: «Il Piano nazionale di ripresa e resilienza non prevede una linea di finanziamenti per gli stadi. C’è stata un’eccezione per Firenze – osserva il primo cittadino – perché quell’impianto ha una valenza storica. Il nostro obiettivo oggi è adeguare lo Stadio e rimetterlo a nuovo», rassicura Decaro che non nasconde l’impegno portato finora avanti per reperire gli 11,5 milioni necessari agli interventi che stanno per partire.
Ultimo capitolo il terreno di gioco, nell’ultima gara del 2021 tra Bari e Potenza apparso con diverse zone prive di erba e marcio a causa delle abbondanti piogge dell’autunno. In questi giorni si sta procedendo alla rizollatura delle due aree di porta e alla semina di tutto il prato, coperto da un telo in tnt per favorirne la crescita. I manutentori della ditta De Grecis sono al lavoro, ma giudicano il terreno non più in grado di garantire le peculiarità necessarie a sopportare lo stress di un campionato professionistico. Di fatto, risalendo a 30 anni fa, sembra aver terminato il suo ciclo di vita, con l’effetto di impedire o per lo meno rendere difficile al nuovo prato di attecchire in modo duraturo. La speranza è di un rifacimento totale, intervento mai eseguito dal ’90: «Ad oggi le condizioni del campo non sono particolarmente complicate. E non abbiamo avuto segnalazioni di particolari criticità. Insieme ai tecnici faremo delle analisi. Se sarà necessario intervenire sul sottofondo faremo una valutazione», annuncia Decaro.

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