Legionella: cos’è, dove nasce, come si manifesta e come prevenirne lo sviluppo. Lo scopriamo nel laboratorio Ladisa di Bari, che in collaborazione con FoodInnLab sviluppa percorsi di analisi specifici. Con la dottoressa Federica Giorelli, responsabile del settore biologico, approfondiamo le attività di prevenzione e controllo.
Dottoressa Giorelli, di cosa vi occupate nello specifico?
«Nel nostro laboratorio svolgiamo sia analisi microbiologiche sia molecolari su alimenti, pasti e soprattutto sulle acque. La legionella è un batterio pericoloso, ed è proprio su questo fronte che interveniamo».
Dove nasce la legionella?
«Prolifera principalmente nelle reti idriche. Attraverso le tubature degli impianti può arrivare nelle abitazioni. Se l’acqua è contaminata e la utilizziamo, soprattutto quella calda dai rubinetti, potremmo inalarla e rischiare infezioni respiratorie, fino a forme di polmonite».
Il rischio è in aumento?
«Sì. Negli ultimi tre anni, in Italia, i casi di legionellosi sono aumentati passati da 2.700 nel 2021 a oltre 4mila nel 2024. È una malattia che si sviluppa quando si inala il batterio presente nell’acqua di rete, soprattutto calda».
Come ci si protegge?
«Attraverso le analisi delle acque, che possono essere svolte nei laboratori Ladisa in collaborazione con FoodInnLab. Siamo un laboratorio accreditato Accredia 17025 per la ricerca, identificazione e quantificazione della legionella, sia con metodo colturale classico (microbiologico), sia con metodo molecolare (PCR), innovativo e più rapido».
Che differenza c’è tra i due metodi?
«Con le analisi microbiologiche possiamo quantificare il batterio. Con la PCR, invece, verifichiamo la presenza o assenza del DNA del patogeno. Quest’ultima è un’analisi veloce che fornisce risultati in 24-48 ore. Possiamo distinguere se si tratta di legionella pneumophila o di altre specie del genere».
Qual è il percorso in laboratorio?
«Dopo l’estrazione, il campione viene processato e lo strumento analizza il DNA del patogeno. Se il risultato è positivo, confermiamo la presenza della legionella. La PCR può essere usata sia come screening rapido (presenza/assenza), sia come conferma delle analisi microbiologiche che quantificano il batterio».
Chi può effettuare il campionamento?
«Può farlo chiunque, ma è consigliabile rivolgersi a tecnici specializzati che conoscono le normative. In ogni caso, possiamo fornire supporto con le istruzioni per il corretto campionamento e la consegna dei campioni».
Un’analisi certificata fa la differenza?
«Assolutamente sì. In collaborazione con FoodInnLab mettiamo a disposizione brochure informative sulle tipologie di analisi e sui rischi legati alla legionella. I nostri referti hanno valore legale, perché rilasciati da un laboratorio accreditato, e rappresentano una garanzia concreta per la tutela della salute e la sicurezza dell’acqua».
Acqua in Italia: progressi su gestione e depurazione, ma reti inefficienti e siccità crescente
Acqua e sostenibilità: Italia tra progressi e criticità. Il Rapporto SDGs 2025, Obiettivi di sviluppo sostenibile, fotografa la situazione del Goal 6 in Italia. La copertura fognaria raggiunge l’88,8% dei residenti, con punte del 97,9% in Valle d’Aosta ma gravi ritardi in Sicilia (35,8% a Catania). Nel 2022 il prelievo idrico per uso potabile è stato di 9,13 miliardi di m³, confermando l’Italia al primo posto in Europa per volumi assoluti, mentre l’erogazione pro capite si attesta a 214 litri al giorno, in calo sul lungo periodo.
L’efficienza delle reti idriche resta bassa (57,6%) e nel Mezzogiorno persistono razionamenti e irregolarità: 14 comuni hanno limitato l’erogazione nel 2023, e nel 2024 l’8,7% delle famiglie denuncia disservizi. Quasi tre su dieci non si fidano a bere l’acqua del rubinetto.
Sul fronte ambientale, il modello ISPRA mostra una riduzione della disponibilità idrica naturale dal 1951, con il 2022 anno di minimo storico per siccità estrema. Nonostante un recupero nel 2023-2024, la forte variabilità climatica impone nuove strategie di gestione sostenibile.