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“La Ferita del Mediterraneo” trionfa a Milano: il progetto barese genera 80mila donazioni per SOS Méditerranée

La campagna di sensibilizzazione “La Ferita del Mediterraneo”, realizzata a Bari, ha ottenuto un prestigioso riconoscimento agli ADCI Awards 2025 di Milano, i premi italiani per la creatività, vincendo nella categoria “Comunicazione pubblica.” Ma il vero successo del progetto non è solo l'alloro: l'installazione ha generato oltre 80mila donazioni a favore di SOS Méditerranée. Il…
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La campagna di sensibilizzazione “La Ferita del Mediterraneo”, realizzata a Bari, ha ottenuto un prestigioso riconoscimento agli ADCI Awards 2025 di Milano, i premi italiani per la creatività, vincendo nella categoria “Comunicazione pubblica.” Ma il vero successo del progetto non è solo l’alloro: l’installazione ha generato oltre 80mila donazioni a favore di SOS Méditerranée.

Il progetto, ideato da Viceversa Studio (VCVS) di Milano in collaborazione con lo studio barese Odd Episodes e il Comune di Bari, consisteva in un grande cerotto galleggiante posizionato al largo del lungomare Imperatore Augusto il 12 e 13 luglio scorsi.

Il mare come una piaga aperta

L’installazione, composta da 360 blocchi galleggianti su un’area di oltre 90 mq, era visibile sia dalla costa che dal cielo. Il suo intento era denunciare la tragedia dei migranti nel Mediterraneo, simboleggiando il mare come una «ferita aperta e dolorosa». I dati richiamati dal progetto sono drammatici: solo nel 2024, 1.692 persone hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo.

Oltre a richiamare l’attenzione sulla tragedia delle morti, l’opera si è concentrata sul valore delle cure mediche di primo soccorso garantite dagli equipaggi di SOS Méditerranée. Chi viene soccorso arriva spesso in condizioni critiche, e l’importanza dell’intervento medico è vitale: solo nel 2024 i medici a bordo della nave Ocean Viking hanno effettuato 1.357 visite.

I risultati

La campagna ha raggiunto più di 9 milioni di visualizzazioni sui social media. La direttrice generale di SOS Méditerranée Italia, Valeria Taurino, ha spiegato la scelta di Bari: «Quest’opera è il nostro modo per puntare i riflettori sulla tragedia del Mediterraneo, che purtroppo è uscita dalla coscienza collettiva. Abbiamo scelto Bari, città di mare e simbolo di un’accoglienza vissuta come parte identitaria e integrale della cultura».

Luciano Marchetti di Viceversa Studio ha sottolineato la forza comunicativa dell’arte: «Le idee e l’immaginazione ci permettono di osare e superare barriere. Il nostro cerotto ci porta lì, davanti a un problema, davanti a una necessità, quella di non essere indifferenti di fronte alle morte o al dolore di chi cerca pace».

Infine, Giuseppe Santoro dello studio barese Odd Episodes ha ribadito il concetto di comunicazione come «atto di responsabilità e di cura», definendo Bari «il luogo simbolico di un dolore collettivo che riguarda tutti noi».

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