Nicola Porro, conduttore del programma tv “Quarta Repubblica”, va fino in fondo e prepara la denuncia al sindaco di Bari, Vito Leccese, per la decisione di escludere Israele dalla prossima Fiera del Levante. «Questa non è politica estera, è un atto di arroganza provinciale – attacca il giornalista – che riduce un ente, un tempo prestigioso, a cassa di risonanza delle ideologie del primo cittadino. Sono pronto a denunciarlo». L’accusa è netta: la Fiera, nata come “Porta d’Oriente” e ponte tra i popoli, diventa così strumento di divisione e di propaganda. Non solo. Porro punta il dito senza mezzi termini contro Gaetano Frulli, presidente della Nuova Fiera del Levante: «Lecca i piedi alla politica eppure anche lui è alla guida di un’azienda». Un affondo che chiama in causa la gestione stessa della campionaria barese, oggi al centro di polemiche che superano i confini regionali.
Israele e l’agricoltura
Non si tratta solo di geopolitica. L’Ambasciata di Israele in Italia ha ricordato come da decenni la cooperazione con la Puglia abbia prodotto risultati concreti, soprattutto nel settore idrico: impianti di desalinizzazione, tecniche di riuso delle acque reflue, start-up innovative nel water-tech. Un patrimonio di conoscenze che ha reso possibile lo sviluppo di progetti comuni e di scambi preziosi per l’agricoltura meridionale. Su questo punto Porro è netto: «Gli impianti a goccia degli agricoltori sono stati inventati dagli israeliani: l’agricoltura italiana è debitrice a Israele».
Pd spaccato
A sorpresa, la scelta di Leccese non divide solo le forze di opposizione, ma spacca anche il Partito democratico. Claudio Stefanazzi, deputato Pd ed ex capo di Gabinetto del governatore Michele Emiliano, si dice «preoccupato» per una decisione che rischia di trasformarsi in un boomerang. «Una cosa è opporsi al governo Netanyahu, un’altra è colpire i cittadini israeliani e le loro imprese», avverte. È il segno che la linea del sindaco non è del tutto condivisa neppure tra i suoi. Naturalmente, Leccese con la sua decisione ha offerto il destro alla polemica politica.
Ora l’attenzione si sposta sulle prossime mosse: la denuncia annunciata dal volto di punta di Rete 4, le reazioni della politica e l’eventuale solidarietà istituzionale. Resta da capire se il gesto di Bari sarà ricordato come un segnale di coraggio solidale o percepito come l’ennesima prova di prepotenza ideologica.