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Bari Cronaca

Indagini sul clan Misceo di Noicattaro, chiesto il processo per 69 indagati: il boss impartiva ordini dal carcere

Sono 69 gli indagati coinvolti in un’inchiesta sul clan Misceo, attivo principalmente a Noicattaro, che rischiano di finire a processo. Il rinvio a giudizio è stato chiesto dalla Dda di Bari.

Stando a quanto emerso dalle indagini, che ad aprile scorso portarono all’arresto di 22 persone, il boss Giuseppe Misceo, avrebbe continuato a controllare il clan impartendo ordini dal carcere con il cellulare.

L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 20 ottobre davanti alla gip Ilaria Casu. L’inchiesta è coordinata dai pm Fabio Buquicchio e Daniela Chimienti. Il clan, come emerso, avrebbe operato anche nei vicini comuni di Triggiano, Gioia del Colle e anche Bari.

Le indagini – l’operazione fu denominata “Noja” – sono state condotte dal nucleo Gico della guardia di finanza e dai carabinieri, che eseguirono quattro arresti per un duplice tentato omicidio commesso a Noicattaro nel 2021. Un agguato, come è stato ricostruito dalle indagini, che si inserisce nelle frizioni tra il clan Misceo e il clan rivale Annoscia per il controllo dello spaccio sul comune di Noicattaro.

Nell’inchiesta è contestato anche un altro tentato omicidio nei confronti di un esponente del clan Di Cosola.

Ai 69 indagati sono contestati a vario titolo i reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tentato omicidio, porto e detenzione di armi, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale, trasferimento fraudolento di beni e utilizzo di cellulari da parte di detenuti.

Come persone offese ci sono i ministeri dell’Interno e della Giustizia, il Comune di Noicattaro e le tre vittime dei due tentati omicidi: due di loro sono anche imputati.

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