Dopo aver partecipato, a Roma, alla cerimonia del 4 novembre all’Altare della Patria alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, è arrivato a Bari dove ha deposto una corona d’alloro al sacrario dei Caduti d’Oltremare, in via Gentile.
A riceverlo, a nome del Governo, il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto e il comandante della scuola dell’aeronautica militare Silvano Frigerio. Presenti anche le autorità civili, religiose e militari.
Nel corso della cerimonia è stata letta la preghiera dei Caduti e la motivazione della medaglia d’oro al valor militare al milite ignoto.
Al sacrario di Bari sono sepolti più di 75mila soldati, aviatori e marinai italiani caduti nelle due guerre mondiali che hanno trovato riposo tra le mura silenziose del 41mila ancora senza nome.
Il presidente Fontana, andando via, si è fermato a salutare i piccoli studenti di alcune scuole della provincia, mentre sventolavano piccole bandierine con il tricolore.
Sisto: «Rendiamo onore a chi è morto per la Patria»
«Oggi celebriamo una data storica per il nostro paese e per il popolo italiano. Celebrare il 4 novembre significa rendere onore a chi, con sacrificio e senso del dovere, ha perso la vita per permettere il riscatto della Patria». Lo ha detto il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, nel suo discorso al Sacrario militare dei Caduti d’Oltremare a Bari.
«Ai militari – ha aggiunto – va il ringraziamento del Governo, un ringraziamento che non è retorica ma consapevolezza della competenza con cui i nostri militari lavorano ogni giorno, instancabilmente, per la salvaguardia della libertà, della pace e della sicurezza».
Sisto ha anche sottolineato la «drammatica» situazione in «alcuni quadranti internazionali», una situazione «che richiede un’Europa che faccia valere la propria influenza e il proprio peso, in termini di pace e cooperazione».
Ricordando l’articolo 11 della Costituzione, sul rifiuto della guerra come strumento di offesa e di risoluzione delle controversie internazionali, Sisto ha sottolineato come questo principio si traduca «nell’azione specifica di supporto delle nostre forze armate nelle missioni delle Nazioni unite, dell’Unione europea e della Nato in tutti i conflitti in cui l’Italia, grazie al loro impegno (dei militari, ndr), svolge un ruolo da protagonista».
In conclusione, il viceministro ha riconosciuto nei militari italiani «il merito di rafforzare ogni giorno le fondamenta della nostra amatissima repubblica».