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Il Metropolita di Kiev e dell’Ucraina sulla tomba di San Nicola: «Prego per una pace giusta»

Una Divina Liturgia e una preghiera sulla tomba di San Nicola nella Basilica Pontificia di Bari dedicata al santo di Myra per chiedere una pace “giusta”, la fine della guerra in Ucraina e il ritorno alla tranquillità per il popolo del suo Stato. È il senso profondo della prima visita ufficiale che il Metropolita di…

Una Divina Liturgia e una preghiera sulla tomba di San Nicola nella Basilica Pontificia di Bari dedicata al santo di Myra per chiedere una pace “giusta”, la fine della guerra in Ucraina e il ritorno alla tranquillità per il popolo del suo Stato. È il senso profondo della prima visita ufficiale che il Metropolita di Kiev e Ucraina Epifanio I ha fatto a Bari, dove ha incontrato le massime autorità civili e religiose locali. La preghiera nel capoluogo pugliese è arrivata al termine di un viaggio istituzionale e spirituale cominciato a Roma, venerdì scorso, con un incontro privato con Papa Francesco in Vaticano. A seguire, tappe a Matera, Gravina e Altamura dove il religioso ha visitato rispettivamente i Sassi, la Cattedrale e ha incontrato il vescovo della Diocesi pugliese, Monsignor Giuseppe Russo.

Nel segno di San Nicola

Ad accogliere il Metropolita sul sagrato della Basilica si San Nicola, ieri, il priore della basilica padre Giovanni Distante e il sindaco di Bari Vito Leccese. «La presenza a Bari del Metropolita di Kiev e Ucraina Epifanio I è un evento che testimonia il ruolo fondamentale svolto dalla nostra Basilica, nel dialogo tra religioni e popoli – ha affermato Leccese -. Bari ha nella sua storia la vocazione al dialogo tra le confessioni e qui si respira quell’inesauribile speranza per la pace. Una vocazione che trae origine dalla sua posizione geografica e che si arricchisce della presenza delle reliquie di san Nicola, ponte tra Occidente e Oriente. Bari è pronta ad accogliere un summit internazionale per la pace, che interroghi i potenti del mondo sull’urgenza del cessate il fuoco».

Il Metropolita

«La pace giusta sarà quando vincerà la verità». Ha esordito così Epifanio I nel suo colloquio con i giornalisti. «Crediamo che il nemico debba lasciare la nostra terra, perché gli ucraini vogliono soltanto vivere nella pace – ha continuato – Siamo stati l’unico Paese che ha rinunciato al nucleare ma il trattato è stato violato. Vogliamo una vittoria che renda liberi i territori occupati. È un processo difficile, ma crediamo che Dio farà le condizioni giuste affinché la situazione si risolva». Sugli sviluppi del conflitto alla luce dei cambiamenti internazionali Epifanio non ha dubbi. «Crediamo che l’insediamento di Trump sia una cosa interna degli Stati Uniti e del popolo statunitense che ha scelto liberamente il proprio presidente. Siamo convinti che gli Stati Uniti continueranno a supportare l’Ucraina in questa guerra. Io, come primate della Chiesa, quando incontro i leader mondiali chiedo sempre le armi ma i leader religiosi non hanno le armi, io chiedo le armi spirituali: la preghiera». Infine su San Nicola, ponte tra Oriente e Occidente: «È un grande onore elevare le nostre preghiere a San Nicola. Anche lui lottava per la giustizia e la verità e anche adesso ci ispira a proteggere la verità, la giustizia e la pace».

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