Il Bari torna in serie B. «Finalmente!», esclama Igor Protti al telefono: «Credo che non solo io (che sono innamorato di Bari e della sua gente), ma tutta l’Italia sportiva possa tranquillamente dire che una piazza come Bari non può non essere almeno in serie B. Godiamoci questo momento perché è stata dura. Ero consapevole che uscire dalla C sarebbe stato un inferno. Verrà il tempo per cercare di alzare l’asticella e ottenere risultati ancora più belli e importanti».
Cosa è stato importante quest’anno?
«L’esperienza. Il campionato di serie C va conosciuto e la società è stata brava a fare tesoro dei risultati passati, mantenendo ciò che di buono era stato fatto».
Bari nel cuore?
«Sempre. Sono innamorato di Bari e, anche se son passati tantissimi anni da quando ho giocato qui, ogni volta che torno sembra di tornare a casa. Amo Bari, la città e la sua gente. Ho un rapporto meraviglioso con questa città».
Antenucci come Protti?
«Non si poteva prescindere da Antenucci per vincere il campionato e l’ho detto anche a inizio stagione, quando il ragazzo ha passato un momento complicato. È un attaccate di grandissime qualità realizzative e ha un’intelligenza calcistica e dei tempi di gioco da categoria superiore. Io e lui abbiamo caratteristiche diverse, ma è un giocatore importante. Mi auguro possa fare grandi cose e magari portare il Bari in serie A»
Il momento più bello a Bari?
«In 4 anni ce ne sono stati tanti. Credo sia quando sono arrivato. Ci sono stati anche momenti difficili, ma è stata una lunga e bella storia d’amore. E lo è ancora, a distanza di anni».
Peccato per le condizioni dello stadio…
«Quando arrivai a Bari, nel 1992, il San Nicola era un gioiello. Credo che sia, soprattutto di sera, lo stadio più bello d’Italia: è meraviglioso. È chiaro che ci sono delle cose da sistemare, anche se per questo ci vogliono i soldi».
Il gol più bello fatto a Bari?
«Quello a cui sono più legato è quello che ho segnato contro la Cremonese, in serie A (finì 2-1). Forse non è quello esteticamente più bello, ma è quello che mi rappresenta di più perché dimostra il mio modo di giocare: la voglia di non mollare mai, l’attaccamento, lo spirito di sacrificio. In quel gol c’è tutto Protti calciatore».
Cosa dice ai tifosi?
«Che sono felice come loro in questo momento, che questo sia un punto di partenza affinché la squadra ottenga risultati più importanti. Non dico quali, ma credo che tutti quanti lo sappiamo cosa speriamo noi tifosi del Bari».
E alla squadra?
«Bravi! E grazie per averci riportato in serie B».
Il momento più bello?
«La promozione in serie A fu momento di grande gioia e soddisfazione».
Che ne pensa di De Laurentis?
«Ha fatto e sta facendo un ottimo lavoro. Sta investendo e tanto. Ha portato il Bari dalla D alla B e non è poco: nel calcio non c’è niente di facile e scontato».
De Laurentis è il presidente giusto per questa città?
«Sì, assolutamente».
Una particolarità che ricorda della città di Bari?
«Un paio di regali che mi sono stati fatti: un cartellone sulla tangenziale con scritto “Igor Bari ti ama” e una coreografia della curva con la mia immagine con scritto “bandiera di una curva e orgoglio di una città”. Sono due regali che la città mi ha fatto, che mi hanno emozionato tanto e che ricordo ancora con piacere».