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I 100 anni dell’Università di Bari: «Una storia fatta di eccellenza e innovazione» – VIDEO

I 100 anni dell'Università di Bari: «Una storia fatta di eccellenza e innovazione»

«Un traguardo che ha permesso a generazioni di giovani di prendere in mano il proprio destino, di essere capaci di spirito critico coltivando il sapere, di costruire giorno per giorno un avvenire basato sull’impegno e sul merito». Lo afferma il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in occasione della cerimonia per i cento anni dell’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari che si è svolta oggi nel Teatro Petruzzelli in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico alla presenza della ministra dell’Università Anna Maria Bernini.

Nel ricordare che «io devo tutto ai miei studi, alla scuola pubblica e all’Università», Emiliano evidenzia che «la Regione è al fianco dell’Ateneo per accompagnarlo e sostenerlo nella sua capacità di radicarsi allo sviluppo economico del territorio, per offrire ai giovani talenti la possibilità di fare ricerca, per creare un contesto sempre più attrattivo per chiunque intenda venire a studiare, lavorare e investire in Puglia».

«Continuare a investire nelle nostre università»

La storia dell’Università di Bari, aggiunge l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione Sebastiano Leo, è fatta «di eccellenza, innovazione e resilienza» coniugando «tradizione e modernità, formando generazioni di giovani preparati ad affrontare le sfide del futuro».

Approfittando anche della presenza della ministra Bernini, Leo evidenzia che «è fondamentale continuare a investire nelle nostre università e nel capitale umano che rappresentano. Dobbiamo garantire che ogni giovane meritevole, indipendentemente dalla propria condizione economica, possa avere accesso a un’istruzione di qualità. Il nostro impegno – prosegue – è quello di promuovere politiche che favoriscano l’inclusione e sostengano chi ha talento, affinché questo talento non venga perso».

«Grandi numeri per un grande ateneo»

Oggi, l’Ateneo barese conta circa 40mila studenti e 8mila tra ricercatori e dottorandi. «Grandi numeri per un grande ateneo che, come ha detto il rettore Bronzini, è già desideroso di pensare ai prossimi 100 anni», aggiunge l’assessora regionale alla Cultura Viviana Matrangola, ponendo l’accento sul «ruolo di accompagnamento e di guida nei cambiamenti che plasmano le nostre vite» che l’Università ha ricoperto «restando fedele ai valori fondamentali che la contraddistinguono: l’orgoglio mediterraneo, la cultura intesa come ponte di pace e il dialogo tra persone e popoli».

I Sigilli d’oro

Durante la cerimonia c’è stata la consegna, da parte del rettore Stefano Bronzini, del Sigillo d’oro a due illustri ex studenti: Silvana Sciarra, laureata in Giurisprudenza, già presidente della Corte costituzionale, e Vito Campese, laureato in Medicina e Chirurgia, a cui l’University of Southern California ha intitolato il Kidney Research Center.

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