Senza acqua, riscaldamento, né servizi igienici. In queste condizioni continua l’assemblea permanente degli 88 lavoratori del Palace Hotel che, dal 17 gennaio, sono all’interno del celebre albergo per avere rassicurazioni sul proprio futuro.
«Siamo al freddo, con i termosifoni spenti e i bagni chiusi – racconta Giuseppe Liantonio, 56 anni, da 36 receptionist del Palace – per fortuna i vari bar della zona ci stanno supportando e aiutando. Sono qui da quando avevo vent’anni e ne vado fiero. Spero che, comunque si chiami, questo albergo possa ritornare a splendere con tutti i suoi dipendenti».
Per mangiare ci si dà una mano l’un l’altro: «Siamo rimasti compatti e ci aiutiamo a vicenda. C’è chi porta una cosa, chi un’altra, chi va a prendere il caffè. La notte rimaniamo qui svegli, magari con una stufetta elettrica, in attesa che passino le ore del turno», racconta.
A tutto ciò si aggiungono le sollecitazioni che la Palace Eventi, società che gestiva l’hotel, sta facendo nei confronti di sindacati e lavoratori affinché questi lascino la struttura e pongano fine al presidio: «I gestori stanno facendo pressioni affinché termini l’assemblea permanente, che a detta loro potrebbe impedire il rilascio dell’immobile – denuncia Marco Dell’Anna, segretario regionale Uiltucs – per noi è un argomento pretestuoso: l’assemblea è un atto sacrosanto e dovuto per la tutela del posto di lavoro e non può essere strumentalizzata nel contenzioso tra Palace Eventi e proprietà».
Tranne questo la situazione è rimasta sostanzialmente invariata rispetto a mercoledì scorso, giorno in cui sarebbe dovuto avvenire il passaggio di chiavi tra Palace e Saiga, società proprietaria dell’immobile. Cosa che non è avvenuta a causa di presunte carenze nei sistemi di sicurezza. Da parte sua, tuttavia, la Saiga, azienda della famiglia Di Cagno Abbrescia, ha garantito che la struttura rimarrà hotel. A tutt’ora però i quasi 90 dipendenti non sanno quale sarà il loro futuro e sono rimasti all’interno dell’albergo, ormai dismesso e deserto: «Quello per cui stiamo lottando – chiarisce Liantonio – è la certezza di mantenere il nostro posto di lavoro alla riapertura della struttura».
Per venerdì 28 è previsto un nuovo tavolo tra sindacati, gestori, Arpal e task force regionale affinché possa essere revocata la procedura di licenziamento collettivo e sostituita dalla cassa integrazione, come chiedono le organizzazioni sindacali: «C’è già stata una prima disponibilità da parte di Palace – dice Dell’Anna – e ci auguriamo che per senso di responsabilità venga confermata». La richiesta a Saiga è, invece, quella di creare una sorta di «clausola sociale», cioè porre le condizioni per le quali «la locazione dell’immobile debba andare di pari passo con l’assorbimento del personale». Quattro o cinque sarebbero le società già interessate ad acquisire la gestione dell’albergo.
«L’assemblea permanente continuerà – annuncia il sindacalista – perché abbiamo bisogno di garanzie e di certezze, che in questo momento non ci sono».