Gabriele Gravina, rieletto quest’oggi presidente della Figc con il 98,7% dei voti, ha toccato diversi punti in conferenza stampa, rispondendo alle domande anche più scomode. Sulla questione dei contributi: «Non amo le polemiche, ma mi dispiace quando leggo e mi si dice che per Euro 2032 non ci possano essere contributi. Apprezzo molto quello che viene fatto per tennis, sci e ciclismo e amo lo sport. Ma non amo quando il calcio viene considerato la cenerentola di tutto lo sport».
Le sfide che lo attendono sono tante, ma molto ruota attorno alle qualificazioni al Mondiale («la vivo con ansia come tutti gli italiani», ha affermato il presidente) e sull’allestimento di Euro 2032: «Su cinque stadi tre sono accettati o accettabili, Milano, Torino e Roma. Entro il 1° ottobre 2026 dobbiamo indicare cinque stadi e devono avere queste caratteristiche: un progetto approvato e un finanziamento, mentre entro marzo 2027 bisogna garantire la posa della prima pietra. Il quarto stadio lo possiamo già segnalare, Firenze», ha detto Gravina.
Poi le speranze per la Puglia: «Palermo grazie all’intervento del City ha avviato un’ottima interlocuzione con l’amministrazione comunale, Bologna e Cagliari sono a buon punto, Bari è molto impegnata – ha dichiarato alimentando ancora una volta il concetto di unità, costruita dopo una lunga campagna elettorale -. Qualcosa che non rifarei? Farei le stesse cose. Ho sempre riposto grande fiducia nei miei collaboratori. So benissimo che tante persone hanno tradito la mia fiducia, ma questo non vuol dire nulla, fa parte della vita, non riesco a cambiare», conclude Gravina.
Quindi, al netto delle altre città, Bari e lo stadio San Nicola restano tra le papabili candidate ad ospitare l’Europeo del 2032.