«Attraverso questa alta formazione noi possiamo mettere insieme tutte le energie possibili per creare i presupposti di un futuro per i nostri giovani, ma soprattutto un futuro di alta specializzazione nel mondo non solo accademico ma anche del mondo del calcio». Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, intervenendo all’incontro “Il calcio tra sostenibilità, intelligenza artificiale e nuove professionalità” che si è svolto all’Università Lum di Casamassima in occasione della chiusura del corso di alta formazione e management delle società calcistiche.
Gravina si è detto «molto felice che il mondo del calcio si apra a contaminazioni reciproche, perché io credo che il mondo accademico deve aprirsi come si è aperto il mondo del calcio».
L’intelligenza artificiale e la tecnologia nel calcio
Parlando dell’intelligenza artificiale, il presidente della Figc ha sottolineato che «noi ci dobbiamo posizionare in confini etici dell’applicazione di una tecnologia che sicuramente è utile, è fondamentale, sta generando nuove professionalità. Ma l’intuizione è evidente che rimane il cuore pulsante del nostro calcio». Gravina ha poi evidenziato che «l’intuizione è la parte fondamentale dell’uomo, non può essere sostituita. Bisogna fare attenzione, quando si parla dell’intelligenza artificiale, non seguire né i catastrofisti, per i quali tutto è finito e ormai non ci sarà più nulla determinato dalla dalla forza dell’uomo, né per gli ottimisti».
Per il rettore della Lum, Antonello Garzoni, «l’obiettivo è pensare a come il calcio sia effettivamente un volano di educazione ma anche di capacità di pensare a nuove tecnologie. C’è tantissimo: ci sono anche i nuovi schemi che uno può analizzare e comprendere grazie all’intelligenza artificiale, si può interpretare e a fare predictive analysis su quelli che possono essere i comportamenti futuri. Quindi – ha aggiunto – le modalità per pensare all’intelligenza artificiale nel calcio sono tantissime, non sono solo quelle collegate all’interpretazione delle tecnologie classiche ma anche, e sempre di più, al modo in cui, attraverso queste intelligenze artificiali, si riesce comunque a stimolare l’innovazione».
La multiproprietà e l’incontro con i tifosi del Bari
A margine dell’incontro, Gravina ha parlato anche delle multiproprietà nel mondo del calcio, tema particolarmente sensibile per i tifosi del Bari. «È evidente che nel momento in cui c’è una norma che lo vieta, e c’è un diritto acquisito rivendicato dal legittimo proprietario, bisogna trovare una soluzione intermedia. La soluzione intermedia è che c’è oggi finalmente un limite a quella multiproprietà. Questi sono i dati oggettivi», ha detto commentando le polemiche dei tifosi sulla proroga delle multiproprietà che consente alla famiglia De Laurentiis di avere contemporaneamente il Bari e il Napoli.
I tifosi biancorossi, scontenti della gestione, hanno più volte chiesto alla proprietà di lasciare la squadra dei galletti con alcune contestazioni, anche con l’esposizione di striscioni lungo la strada che conduce al Baricentro, che ospita le aule della Lum. Poi una delegazione di tifosi lo ha incontrato. Al termine nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni sul confronto.
«Oggi – ha poi precisato Gravina ai cronisti – con una norma da me adottata, e dal Consiglio federale condivisa, la multiproprietà è vietata. Andando a toccare un interesse legittimo di chi aveva già acquisito un diritto è chiaro che si andava incontro a una serie di contenziosi. Oggi quel contenzioso non c’è».
