Gli azionisti della Banca popolare di Bari in Comune, Leccese: «Ho scritto al ministro Giorgetti»

La richiesta di un equo ristoro per i soci della Banca Popolare di Bari è stata trasmessa lo scorso 29 ottobre al ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Lo ha comunicato ieri mattina il sindaco di Bari Vito Leccese durante un incontro in sala giunta di Palazzo di città tra il primo cittadino e le associazioni che rappresentano gli oltre 70mila soci della Banca Popolare di Bari in occasione della giornata mondiale del risparmio che si celebra proprio il 31 ottobre. «Ho ricevuto l’appello degli associati al Comitato che rappresenta la maggioranza degli azionisti di Banca Popolare di Bari – si legge nel testo inviato a Giorgetti – L’appello è finalizzato all’approvazione di una proposta di emendamento alla legge di Bilancio attualmente in discussione, che pone il tema del ristoro dei soci. Sono certo della sua attenzione e sensibilità affinché gli azionisti della BpB possano in qualche modo usufruire di un equo ristoro».

Il vertice

Il sindaco, oltre ad aver condiviso la nota, ha comunicato di aver delegato l’assessore alla Legalità Nicola Grasso di seguire gli aspetti operativi del procedimento, assicurando piena e completa attenzione per giungere a una positiva definizione di una vicenda che si trascina dal 2019. «Oggi siamo molto soddisfatti -hanno dichiarato Giuseppe Carrieri Presidente di AssoBPB e Saverio Daddario Presidente Comitato Azionisti BPB- del nuovo corso dato dal sindaco Vito Leccese. Finalmente abbiamo e sentiamo il Comune e la città tutta al nostro fianco e non siamo più soli. Nei prossimi giorni saremo a Roma per consegnare materialmente l’emendamento alla legge di bilancio che noi stessi abbiamo predisposto nelle scorse settimane. E auspichiamo che le forze politiche di maggioranza e tutti i parlamentari baresi e pugliesi (di ogni schieramento), vogliano impegnarsi per l’approvazione, essendo la norma di nessun impatto economico per lo Stato ed essendo già stata approvata (analogamente) per i risparmiatori traditi delle banche venete».

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