Nuovi particolari emergerebbero sull’episodio avvenuto venerdì sera quando un ragazzino di 11 anni di Gioia del Colle avrebbe ricevuto insulti razzisti da un gruppo di giovani poco più grandi di lui.
A riferirlo è la mamma dell’11enne: «Pare che siano partiti in tre, poi gli altri si sono defilati ed è rimasto solo un ragazzino un po’ più grande di lui».
La donna, nel raccontare l’episodio, spiega di aver condiviso con suo figlio la scelta di rendere noto l’accaduto «perché non debba succedere mai più».
Venerdì sera, stando al racconto della donna che lavora come assistente sociale, l’11enne – il cui papà è di origini nigeriane – sarebbe uscito con i suoi amichetti e avrebbe ricevuto da parte di altri giovanissimi insulti a sfondo razziale, offese e sputi in faccia e sulla bici.
«Ora – spiega la mamma dell’11enne – mio figlio sta meglio ma è stato un trauma, un’aggressione a tutti gli effetti. Il segno di questa cosa rimarrà – prosegue -, ma un paese intero si è sollevato e lui si è sentito protetto. Anche il sindaco lo ha chiamato. C’è stata una comunità che ha gridato allo scandalo».
La donna riferisce che «non è la prima volta che viene bullizzato per il colore della sua pelle ma questa volta si è oltrepassato il limite», conclude.
Sull’episodio interviene anche il sindaco di Gioia del Colle, Giovanni Mastrangelo, che assicura che «ci attiveremo anche come servizi sociali, per comprendere come sia potuto accadere in una fascia d’età così giovane, che sia maturata questa idea di discriminazione. Analizzeremo sicuramente il contesto familiare».
È stato, prosegue il primo cittadino, «un episodio così brutto che sfocia in una discriminazione» e che «nella nostra comunità non c’è mai stato. Noi abbiamo centri di accoglienza con profughi dall’Ucraina, dall’Africa, non abbiamo mai avuto nessun problema di accoglienza e non voglio che la città ora venga alla ribalta in maniera negativa». Il sindaco ha anche chiamato personalmente il bimbo per esprimergli la vicinanza di tutta la comunità: «Si è spaventato, ci è rimasto male – spiega – è un bambino dolcissimo, bravo. Ed è stato contento delle tante manifestazioni di solidarietà che sono arrivate, anche dai suoi amici di classe».