Prima la nascita di suo figlio Ivan, poi il ritorno in maglia biancorossa, nella città che lo ha lanciato nel calcio: è la settimana perfetta di Cristian Galano, approdato al Bari sul filo di lana, proprio nell’ultimo giorno della sessione invernale di calciomercato, lo scorso 31 gennaio. Sette giorni dopo la gioia di diventare papà per la prima volta. Emozioni nel segno del fortissimo legame dell’attaccante foggiano con il capoluogo pugliese. Un «affare» anche di cuore, viste le origini baresi della sua compagna e il suo piccolo venuto al mondo il 22 gennaio nella città di San Nicola. «È stata sicuramente un’emozione indescrivibile che mi ha dato uno stimolo in più per dire di sì», ha raccontato il Robben di Puglia, così come veniva soprannominato una volta Galano. Si tratta della quarta esperienza in biancorosso e del terzo ritorno al Bari per lui dopo gli addii nel 2015 e 2018. Due partenze diverse. La prima maturata al termine di un campionato deludente dopo l’exploit della «meravigliosa stagione fallimentare». La seconda quasi obbligata a causa del fallimento sportivo della Fc Bari 1908: «Non sono scappato, è normale che un ragazzo a 26 anni voglia cercare di ambire a qualcosa di bello», ha evidenziato il classe ’91, ponendo l’accento ancora una volta su quel sogno mai realizzato di riuscire a giocare in Serie A. Un conto in sospeso anche con il Bari e sfumato a Latina, nella maledetta semifinale playoff del 2014 che ha sbarrato le porte della massima serie non solo all’attaccante biancorosso, ma a tutta la città.
Nonostante un passato non sempre dolce, il destino di Bari e Galano viaggiano di nuovo sullo stesso binario. Nessun dubbio sulle motivazioni che hanno spinto l’ex Pescara a tornare: «Per me è un onore indossare questa maglia, ce l’ho nel cuore. Vale più di squadre di A. Il mio sogno è quello comune a tutti i tifosi. Raggiungere prima la B, e poi la Serie A. Che sia a 33, a 35 o a 40 anni, prima o poi devo andarci con il Bari», la sfida personale di Galano. «Non parlerei di sfortuna, ma piuttosto di qualcosa che mi è stata negata», ha spiegato il giocatore facendo riferimento a ex procuratori che dal suo punto di vista non lo avrebbero aiutato nel perseguimento di un obiettivo al momento ancora tabù in carriera.
Il 30enne foggiano non ha nascosto una piccola irritazione rispetto alla querelle su ruolo e posizione in campo. Il tema è l’adattamento di un giocatore con caratteristiche da attaccante esterno nel modulo del Bari: «Questa polemica mi fa sorridere. Ho già fatto la seconda punta o il trequartista in carriera. Sono a disposizione del mister e della squadra per dare un contributo dove serve. Ora ho solo bisogno di trovare un po’ di brillantezza e di adeguarmi ai meccanismi dell’allenatore». Dopo lo sfortunato «esordio» domenica scorsa, Galano si candida per una maglia di titolare sabato prossimo nel derby esterno con il Monopoli: «Sto bene, mi sento più maturo, come uomo e calciatore. Spero sia l’anno buono per tutti».