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Bari Cronaca

Furti di olive a Bari, il nuovo trucco della criminalità: si spacciano proprietari terrieri

Nelle campagne del territorio sta prendendo piede un metodo di furto tanto semplice quanto insidioso, che segna un cambio di passo rispetto ai tradizionali raid notturni organizzati da famiglie di pregiudicati. Non più camion carichi di attrezzi e squadre che, nel buio, ripulivano gli uliveti. Oggi la razzia avviene alla luce del sole, grazie a un inganno studiato nei dettagli dalla criminalità locale di basso e medio livello.

Il meccanismo

Il meccanismo è rodato. I malviventi si fingono proprietari terrieri e reclutano braccianti disoccupati con la promessa di una giornata di lavoro. Forniscono loro scale, reti e sacchi – materiale spesso rubato – e indicano il terreno dove raccogliere le olive. I lavoratori, convinti si tratti di un incarico regolare, iniziano la raccolta senza sospetti. Per loro è solo un’altra giornata in campagna, una delle tante. La truffa funziona particolarmente bene perché i veri mandanti non compaiono mai. A fine giornata, se tutto procede senza intoppi, i finti proprietari si presentano, pagano gli operai e portano via il raccolto, trasformandolo in guadagno senza aver rischiato nulla. I braccianti tornano a casa convinti di aver lavorato onestamente, mentre i delinquenti hanno ottenuto la refurtiva senza sporcarsi le mani. Il sistema rivela tutta la sua astuzia quando qualcosa va storto. Se il vero proprietario dell’uliveto arriva sul posto e trova sconosciuti a raccogliere le sue olive, la risposta è sempre la stessa: «Ci ha mandato il padrone del terreno», indicando un nome che poi risulta falso.

La scoperta

All’arrivo dei carabinieri, gli operai, del tutto inconsapevoli, spiegano di essere stati assunti per una normale giornata agricola. Nessuna fuga, nessuna resistenza: solo stupore e buona fede. Il risultato è che i veri responsabili restano invisibili e difficili da individuare. Nessuno degli operai reclutati conosce davvero chi li ha ingaggiati e spesso i contatti avvengono tramite passaggi di parola o telefoni non più rintracciabili. E così, mentre gli agricoltori denunciano un aumento dei colpi, i mandanti continuano a evitare ogni conseguenza legale. Il fenomeno, segnalato in più punti del territorio, sta generando forte preoccupazione tra gli olivicoltori, già alle prese con raccolti ridotti e costi crescenti. Un metodo che, se non contrastato rapidamente, rischia di diventare la nuova frontiera dei furti in campagna, colpendo i proprietari e sfruttando, ancora una volta, la vulnerabilità di chi cerca un lavoro per necessità.

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