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«Fuori il grano avvelenato», Coldiretti in piazza a difesa del granaio d’Italia

«Fuori il grano avvelenato. Basta con i trafficanti di grano, basta con le speculazioni». Sono stati tra gli slogan che hanno unito oltre 20mila agricoltori, di ogni età, scesi in piazza a Bari per rivendicare misure urgenti a sostegno della filiera del grano duro, sotto la regia di Coldiretti. A Bari, il corteo guidato da…
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«Fuori il grano avvelenato. Basta con i trafficanti di grano, basta con le speculazioni». Sono stati tra gli slogan che hanno unito oltre 20mila agricoltori, di ogni età, scesi in piazza a Bari per rivendicare misure urgenti a sostegno della filiera del grano duro, sotto la regia di Coldiretti. A Bari, il corteo guidato da trattori, che ha creato non pochi disagi alla circolazione nelle strade limitrofe al lungomare, ha raggiunto la sede della presidenza della Regione Puglia, con circa 8mila manifestanti provenienti anche da Basilicata, Abruzzo, Campania, Marche ed Emilia Romagna.

Le preoccupazioni

In piazza anche Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia. «Le importazioni di grano sono più che raddoppiate, soprattutto dal Canada, dove si coltiva con glifosato. In Puglia, granaio d’Italia, questo significa desertificazione». Secondo l’associazione, oltre 38mila aziende cerealicole sono a rischio, con un prezzo del grano duro crollato sotto i 28 euro al quintale (–30% in un anno), a fronte di costi di produzione saliti del 20% dal 2021.

Il costo della pasta

«Un chilo di pasta arriva a 2 euro, ma agli agricoltori vanno appena 28 centesimi al chilo di grano», hanno denunciato gli agricoltori. Alla manifestazione di Bari è intervenuto, in collegamento, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, annunciando due importanti novità: «Dal 1° gennaio 2026, la Commissione unica nazionale (Cun) del grano diventerà operativa per stabilire il prezzo insieme ad agricoltori e compratori. E lunedì Ismea pubblicherà i costi medi di produzione del grano in Italia, per evitare concorrenza sleale».

Gli stanziamenti

Accolta con favore da Coldiretti anche la notizia dello stanziamento di 40 milioni per i contratti di filiera, considerati uno strumento chiave per garantire reddito e stabilità, coinvolgendo anche i pastai.
Ma la sfida dell’autosufficienza resta. Secondo l’Unione Italiana Food, l’industria utilizza tutto il grano duro italiano disponibile, ma mancano all’appello 2 milioni di tonnellate.

Il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, ha chiesto un impegno ulteriore: «Servono almeno 40 milioni l’anno per sostenere stabilmente la filiera». Dal governo, infine, è arrivato anche l’annuncio di un aumento di 2 miliardi dei fondi Pnrr destinati all’agricoltura, portando a oltre 4 miliardi gli interventi previsti per l’intera filiera agroalimentare. «Così – ha detto Lollobrigida – rendiamo il nostro prodotto più competitivo e garantiamo una giusta remunerazione a chi produce».

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